venerdì 8 luglio 2011

Manovra: ecco tutte le ricadute bresciane

I primi a scendere in piazza saranno i sindacati dei pensionati. Ma altre categorie sono già allertate, e gli amministratori stanno cercando di capire, calcolatrice alla mano, cosa accadrà nei prossimi mesi. La manovra finanziaria del ministro Tremonti, ormai pubblicata in Gazzetta Ufficiale, agita le acque anche a Brescia.

PENSIONI. Le segreterie di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil hanno indetto una manifestazione per lunedì mattina in prefettura per protestare contro la parte della manovra che riguarda le pensioni. Che blocca, cioè, per il biennio 2012-2013, la rivalutazione sopra i 2.380 euro lordi e laa bbassa al 45 per cento tra i 1.428 e i 2.380 euro. Soltanto le pensioni Inps su cui potrebbe calare la scure in provincia sono oltre 35mila (il 12%), a cui si aggiungono quelle che fanno capo agli altri istituti previdenziali. È vero che le fasce più basse sono indicizzate al 100 per cento ma - sottolinea la segretaria Fp Cgil Brescia Donatella Cagna - «il punto è la modalità con la quale il governo opera: i tagli colpiscono sempre le stesse persone». Considerando la somma al netto delle tasse è evidente, per Cagna, che «si tocca la fascia centrale dei lavoratori, che magari devono pure mantenere i figli precari o disoccupati». Qualche speranza potrebbe arrivare da un emendamento allo studio che limita il blocco delle rivalutazioni alla somma sopra i 2.380 euro, risparmiando la classe media.

PUBBLICO IMPIEGO. Preoccupazione anche per le norme che estendono dal 2013 al 2014 gli aumenti salariali e allungano di un anno lo stop del turnover. Norme che a Brescia interessano oltre 36mila statali, di cui 16.367 della scuola. «I lavoratori pubblici non hanno un contratto dal 2009 - sottolinea ancora Cagna - per cui valutiamo che alla fine del periodo sarà persa una somma intorno ai 4mila euro». Va anche peggio agli scolastici che, a causa del blocco pregresso degli scatti di anzianità, potrebbero avere una perdita (fonte Flc Cgil) di 200 - 250 euro lordi al mese. «Lo stop delle assunzioni - prosegue la segretaria Cgil - andrà a discapito degli uffici statali i cui organici, soprattutto nel Bresciano, sono già risicati».

ENTI LOCALI. Sono ancora allo studio delle Amministrazioni della provincia le ricadute dei tagli agli enti locali che dovrebbero ammontare nel Paese, tra il 2013 e il 2014, a 9,6 miliardi. Se in Loggia il sindaco Adriano Paroli non si sbilancia, il vice Fabio Rolfi, membro del comitato esecutivo Anci Lombardia annuncia che parteciperà lunedì pomeriggio ad una riunione convocata dall'associazione per capire le ricadute della manovra.

SUPERBOLLO. I proprietari delle automobili «potenti», sopra i 225 kiloWatt (306 cavalli di potenza), dovranno d'ora in poi pagare un superbollo che corrisponde a 10 euro per ogni kiloWatt eccedente. In provincia, secondo il ministero dei Trasporti, i veicoli che saranno «supertassati» sono 4.379.

TICKET. Sarà in vigore dal 1 gennaio 2012, se non sarà trovata altra copertura finanziaria, l'introduzione dei ticket da 10 euro per le visite specialistiche e diagnostica, che si aggiungeranno a quelli esistenti in Lombardia (per un massimo di 36 euro). Soltanto il Civile eroga, per dare una dimensione dell'intervento, 5milioni e 106mila prestazioni di questo tipo all'anno. «Il ticket si ripercuoterà sulle fasce deboli - avvisa Marisa Clementoni Tretti del Movimento diritti del malato - in un contesto in cui già riceviamo tante lamentele per i costi della sanità».

fonte bresciaoggi.it, di Natalia Danesi 

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