Acqua Pubblica

I Circoli del Garda del Partito Democratico sono impegnati nel sostegno al referendum contro la privatizzazione dell’acqua.

Già all’indomani dell’approvazione del Decreto Ronchi, che intende sottrarre alle Comunità Locali e quindi ai cittadini, il bene primario per eccellenza, l’acqua, i Circoli del Garda del Partito Democratico sono scesi in campo per sensibilizzare le comunità locali e sollecitare i propri rappresentanti nelle Istituzioni comunali per una presa di posizione pubblica a difesa di un proprio bene primario, che non può essere trasformato in una merce, su cui effettuare guadagni, in particolare sulle spalle delle famiglie meno abbienti.

E’ stata presentata in tutti i Comuni del Garda bresciano una mozione volta a difendere le prerogative degli Enti Locali e di conseguenza il diritto dei cittadini a disporre dell’acqua come bene pubblico inalienabile. Una difesa, allo stesso tempo, delle prerogative dei Comuni, cui viene imposto dall’alto l’obbligo di coinvolgere i privati nella gestione dell’acqua. Questo in palese contraddizione, come già in tema di I.C.I. e di “Piano casa”, del tanto sbandierato federalismo da parte della Lega. Ove la gestione è in mano ai privati, il cui obbiettivo è il profitto, le bollette sono più salate, con oneri per gli investimenti comunque a carico degli Enti Locali. La mozione è stata approvata pressoché all’unanimità nei Comuni di Moniga del Garda,  Padenghe, Salò e Lonato; in quest’ultimo Comune il Consiglio ha già inoltre provveduto ad integrare il proprio Statuto, inserendovi il principio della tutela dell’acqua, quale bene vitale inalienabile.

In altri Comuni, con evidenti contraddizione, amministratori di centrodestra e Lega, a parole federalisti in periferia, ma strettamente allineati al Governo centralista di cui fanno parte, non hanno avuto il coraggio politico di prendere le distanze da un provvedimento iniquo del Governo, venendo meno con ciò al dovere primario di difendere un bene proprio e dei propri cittadini. A Sirmione arriviamo al paradosso del Sindaco (PDL) che si professa per l'acqua pubblica, mentre il vicesindaco Wilde (LEGA) dichiara in consiglio alla domanda: "Allora alla fine siete favorevoli alla privatizzazione? ASSESSORE WILDE: Ma ci mancherebbe altro, liberalizzazione e privatizzazione".

Nel caso del Garda è stata inoltre sollecitata maggiore trasparenza nella gestione della “S.p.A. Gardauno”, per garantire un controllo effettivo ai Comuni e agli utenti del servizio idrico integrato e un impegno più marcato negli investimenti per la separazione delle acque bianche dalle nere, punto decisivo per la qualità delle acque del Garda, sempre più usate anche per usi domestici. Anche per questa ragione diviene tanto più importante l’impegno dei Circoli del PD gardesano che, in stretta collaborazione con varie Associazioni locali, hanno intensificato l’impegno per la raccolta delle firme necessarie alla richiesta dei referendum abrogativi del decreto del Governo, proposti dai Comitati per la difesa dell’acqua come bene pubblico.Qualche migliaio le firme già raccolte anche nei paesi del Garda bresciano, grazie al generale interesse suscitato tra la gente comune, che ha ben colto il profondo significato di una battaglia in difesa dell’acqua come bene pubblico.

Coordinamento Circoli del Garda del Partito Democratico 

La mozione in pillole

Il Consiglio Comunale di Sirmione si impegna a:

1) Sancire il diritto all’acqua come principio costituzionale attraverso le seguenti azioni:

a) riconoscere anche nel proprio Statuto comunale il diritto umano all’acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico;
b) confermare il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico integrato e che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà;
c) riconoscere anche nel proprio Statuto che il servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale che non deve essere fonte di guadagno in quanto servizio pubblico essenziale da garantire a tutti i cittadini;
d) convocare entro 15 giorni la commissione Statuto con il compito di integrare o modificare lo Statuto secondo le indicazioni sopra specificate, assegnando alla stessa un tempo massimo di giorni 30 per la conclusione dei lavori da sottoporsi all’esame del Consiglio comunale nella prima seduta successiva.

2) Promuovere nel proprio territorio una cultura di salvaguardia della risorsa idrica e iniziative per la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato attraverso le seguenti azioni:

a) informazione alla cittadinanza sulle problematiche relative all’acqua nel nostro territorio, sia di tipo ambientale che gestionale;
b) attivazione di procedure certe e puntualmente definite relative alle modalità di controllo sulla qualità delle acque in grado di dare certezze alle comunità locali, Istituzioni pubbliche e cittadini;
c) promozione di una campagna di informazione e sensibilizzazione sul risparmio idrico, con incentivazione dell’uso dei riduttori di flusso, nonché studi per l’impianto idrico duale;
d) promozione della riduzione dei consumi in eccesso attraverso l’informazione, gli incentivi e la conseguente modulazione delle tariffe;
e) informazione puntuale alla cittadinanza sulla qualità dell’acqua, con pubblicazione delle analisi chimiche e biologiche sul sito del Comune e in ogni quartiere/frazione;