(documento approvato all'unanimità dalla direzione nazionale del pd)
E' in corso in Italia una clamorosa mobilitazione sui cosiddetti costi della politica. Il fermento è causato in larga parte dall’incapacità dimostrata nel corso degli anni da parte della classe politica di dare le risposte giuste al momento adeguato e soprattutto di garantire trasparenza ed efficienza; bisogna offrire immediatamente soluzioni convincenti, che non rincorrano le spinte sempre più forti verso l’antipolitica ma che al tempo stesso forniscano risposte chiare e immediate; i criteri corretti per riavvicinare rappresentanti e rappresentati sono sostanzialmente tre:
1 riduzione dei costi non utili al buon funzionamento delle istituzioni,
2 razionalità dei tagli
3 trasparenza nell’assegnazione e gestione dei fondi.
In questo contesto è inutile ricorrere a tagli lineari che, se soddisferebbero forse per qualche giorno l’opinione pubblica, non risolverebbero il problema alla radice. Al di la delle numerose semplificazioni che circolano - tanto nel dibattito pubblico che nelle proposte politiche - è necessario introdurre meccanismi sistematici che dimostrino al cittadino come il denaro ‘investito’ nella politica sia utilizzato per lo scopo assegnato, gestito correttamente e debitamente controllato; questi criteri devono informare la vita ed il funzionamento del luogo principe della rappresentanza democratica e dell’azione politica: il Parlamento; all’interno di un progetto integrale di Maastricht della politica va considerato che il regolamento del Parlamento europeo è già espressione di una media comparata tra i Parlamenti dei 27 Stati membri e garantisce una verifica effettiva dell’uso delle risorse assegnate maggiore trasparenza e migliori controlli;
ciò premesso, la direzione nazionale del Pd impegna i gruppi PD di Camera e Senato :
a chiedere l’applicazione integrale a Camera e Senato del regolamento del Parlamento europeo relativo ai trattamenti (in particolare a stipendi, indennità e rimborsi); in particolare, a introdurre anche per il Parlamento italiano il cosiddetto modello europeo nella gestione del ‘fondo per le spese del rapporto eletto/elettore’. In tal modo è possibile ottenere immediatamente un risparmio ingente, trasparenza sull’utilizzo dei fondi, chiarezza sulla natura dei rapporti lavorativi fra deputato e collaboratore;
inoltre a inserire nel computo per l’assegnazione della diaria anche le presenze nelle
commissioni parlamentari e non solo in aula durante le votazioni.
Firmatari:
- Sandro Gozi
- Giovanni Bachelet
- Jean Leonard Touadi
- Anna Paola Concia
- Ivan Scalfarotto
- Felice Casson
- Ignazio Marino
- Rosa Villecco Calipari
- Michele Meta
- Marta Leonori
- Daniela Lastri
- Vittoria Franco
- Marco Paciotti
- Francesco De Angelis
- Graziano Milia
mercoledì 20 luglio 2011
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