lunedì 5 dicembre 2011

Il futuro delle scuole gardesane

Gli ultimi regali della Gelmini: ancora tagli alle Scuole, la situazione sul Garda. 

Tra le manovre del Governo della scorsa estate il ministro (ex) Gelmini ha previsto l’ennesimo taglio al sistema scolastico, che si traduce in un accorpamento di Scuole per risparmiare su Dirigenti, Segretari e personale non docente, prescindere da ogni valutazione sulle conseguenze per la qualità dei servizi. In un sol colpo è stato raddoppiato il parametro minimo per mantenere l’autonomia delle Istituzioni Scolastiche: dai 500 ai 1000 alunni, prescindere dal numero di Comuni e sedi scolastiche, spesso numerose in territori composti da piccoli Comuni. L’assessore leghista della Provincia di Brescia, Aristide Peli, con la dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Brescia, la desenzanese Raimondi, sono partiti subito in quarta, quasi a fare i primi della classe, spingendo i Comuni, il cui parere è obbligatorio, ad esprimersi. E ciò a prescindere dalla raccomandazione dell’Associazione dei Comuni lombarda che invitava a muoversi con prudenza, visto che in Lombardia, tra l’altro, già oggi le Istituzioni Scolastiche contano in media 880 alunni, una quota molto vicina alla nuova soglia dei 1000 studenti.

Nei Comuni del Basso Garda, le Giunte comunali non hanno sentito il dovere di portare il tema alla discussione dei rispettivi Consigli, decidendo senza alcun confronto di andare a costituire due Istituti Comprensivi per la Scuola dell’obbligo (Medie, Elementari e Materne Statali), uno a Desenzano centro e l’altro costituito con i plessi scolastici di Rivoltella, Pozzolengo e Sirmione. Attualmente le Istituzioni erano tre, con una somma di alunni superiore a 3000, quindi senza alcuna necessità di dover tagliare, potendo garantire una dimensione gestionale più adeguata e più vicina ai bisogni di alunni e famiglie. Se a fine anno la Regione Lombardia, a cui compete la decisione finale, confermerà questa scelta, personale scolastico e famiglie si troveranno nel prossimo anno scolastico una Scuola diversa, senza alcun preventivo coinvolgimento.

Medesima la situazione dell’Alto Garda, con le Scuole di Gardone e Salò accorpate in un unico Istituto Comprensivo, al posto delle attuali due Istituzioni Scolastiche (Scuole Medie e Direzione Didattica). Sull’alto Garda le Scuole di Toscolano, Gargnano, Tignale, Tremosine e Limone, distribuite in ben 13 plessi scolastici, confluiranno in un unico Istituto! Anche qui non risulta alcun confronto delle Giunte con i rispettivi Consigli comunali.

Diversa la situazione della Valtenesi dove, almeno in alcuni Comuni, il confronto è avvenuto nei Consigli comunali, con conclusioni peraltro diverse, così da portare a congelare la situazione esistente in attesa di una necessaria valutazione più approfondita. Ciò anche in assenza di un ruolo maggiore di sintesi e coordinamento della Provincia, dietro il falso alibi dell’autonomia dei Comuni. Capita ad esempio che il Comune di Calvagese, le cui Scuole attualmente sono aggregate alla Valtenesi, abbia espresso la volontà di aggregarsi a Bedizzole, che ha già le dimensioni per una propria Scuola autonoma; lasciando invece insoluto il problema di Prevalle, con un numero di alunni intorno ai 600, e l’impossibilità di essere aggregata a Gavardo o Nuvolento, che hanno Istituzioni Scolastiche già sovradimensionate. Impensabile unificare le due attuali Istituzioni scolastiche della Valtenesi in un unico Istituto, con oltre 1800 alunni, in continua crescita, vista la crescita demografica dei rispettivi Comuni. Ragionevole la proposta di qualche Comune di costituire una Scuola tra i cinque Comuni che formano attualmente l’Unione dei Comuni della Valtenesi (Manerba, Polpenazze, Moniga, Soiano e Padenghe). Resterebbe però scoperta la situazione di San Felice e Puegnago, che non hanno i numeri per l’autonomia e non possono essere aggregati a Salò,già sovradimensionato.


Il Partito Democratico del Garda, insieme con la Commissione Scuola del PD provinciale, ritiene che sia meglio soprassedere, viste le dimensioni già elevate delle nostre Scuole; ricercare in modo partecipato soluzioni in grado di garantire a studenti, famiglie e personale scolastico le migliori condizioni per una buona Scuola, tenendo conto di una dimensione quantitativa media su base provinciale, con compensazioni tra le singole Scuole, senza vincolarsi alla quota 1000 per singolo Istituto, visto che molte Scuole superano già di gran lunga i parametri numerici.

GianPaolo Comini
circolo pd Salò
e resp.Forum enti locali pdgarda

giovedì 1 dicembre 2011

Inchiesta Brescia – PD: “grave e inquietante ruolo di Rotondaro. Il Presidente di ARPA riferisca in Commissione”

“Il presidente di Arpa Enzo Lucchini, ex consigliere e vicepresidente del Consiglio regionale, appartenente al Pdl, venga urgentemente a riferire in VI Commissione Ambiente in merito agli sviluppi dell’inchiesta della Procura di Brescia che ha portato all’arresto, tra gli altri, del coordinatore di Arpa Lombardia, Giuseppe Rotondaro”. Lo chiedono i consiglieri del Pd membri della Commissione, Giuseppe Villani, capogruppo, Giuseppe Civati, Arianna Cavicchioli, Giambattista Ferrari e Angelo Costanzo.

“L’arresto di Nicoli Cristiani, già assessore all’Ambiente e poi al Commercio nella Giunta Formigoni e attuale vicepresidente del Consiglio regionale, è un fatto grave su cui Formigoni e il Pdl non possono minimizzare o banalizzare. Così come è altrettanto grave –continuano gli esponenti Pd – il coinvolgimento e l’arresto del coordinatore dell’agenzia regionale che effettua i controlli ambientali in Lombardia a garanzia della salute dei cittadini. Un’agenzia, lo ricordiamo, che negli anni è stata resa sempre meno autonoma da Formigoni. Le ipotesi investigative e le intercettazioni pubblicate dai giornali in merito alle autorizzazioni sulla cava di Cappella Cantone sono inquietanti e di estrema gravità. Per questo – concludono i consiglieri del Partito democratico – chiediamo a Lucchini di venire al più a presto a spiegarci quali sono oggi le garanzie che i controlli effettuati da Arpa siano al di sopra di ogni sospetto”.

dal blog di Arianna Cavicchioli

Prima gli elettori


Berlusconi vuole salvare il porcellum. Le ultime dichiarazioni confermano l'affezione verso un Parlamento di nominati, controllabile e ricattabile. Nell'assemblea del PD Garda di ieri sera è stata approvata una mozione che sostiene la proposta di organizzare primarie per la scelta dei candidati nazionale. Di cosa si tratta?

La raccolta di firme chiede al Partito Democratico di impegnarsi, prima delle prossime elezioni politiche, ad organizzare primarie libere e aperte attraverso le quali tutti gli elettori possano scegliere, nei propri collegi, i prossimi candidati a Camera e Senato, restituendo così ai cittadini la facoltà di decidere da chi venire rappresentati e di partecipare attivamente alla formazione del prossimo Parlamento.

Inoltre chiede al partito, in tempi brevi, di proporre un regolamento da discutere nei circoli, nelle direzioni provinciali e regionali che garantisca il corretto e democratico svolgimento delle primarie.

E' possibile firmare la petizione anche on line qui.