giovedì 31 marzo 2011

Due sì per l'acqua, uno per il nucleare, uno per la giustizia. E fanno quattro!

Energia nucleare:

No al nucleare. Non è una scelta dettata, come vorrebbe sostenere il Governo, "dall'emozione", in seguito alla tragedia del Giappone.
Per quanto riguarda il nucleare di oggi, restano del tutto irrisolti i problemi di impatto ambientale, sicurezza della popolazione e, in particolare, di smaltimento delle scorie radioattive, inoltre anche il c.d. nucleare di quarta generazione è, allo stato attuale della ricerca, una tecnologia non ancora concreta ed attuabile; gli studi presentati a sostegno del programma energetico nucleare sono segnati più dalle ragioni della propaganda che della realtà: è falso che il nucleare ridurrebbe i costi per le famiglie, infatti senza un forte sostegno pubblico l'attuale nucleare non è competitivo e i costi ricadrebbero proprio sulle tasche degli italiani, che già oggi ogni anno pagano 400 milioni di euro sulle bollette elettriche per smaltire le scorie del vecchio nucleare.

Il Partito Democratico crede sia necessario che il Governo doti il paese di un Piano Energetico che metta al cuore dello sviluppo della produzione di energia elettrica le energie rinnovabili, che paesi come la Germania hanno fatto crescere - con grande successo anche sul piano occupazionale - al punto da non giudicare impossibile il raggiungimento dell'obbiettivo di una copertura fino al 40% del fabbisogno. Troviamo particolarmente sciagurata la sospensione degli incentivi che ha operato il Governo, generando una grave situazione di incertezza - a fronte di investimenti privati già decollati - che mette a repentaglio, secondo le associazioni di settore, 250.000 posti di lavoro.

Sì al sole, no al nucleare. Al referendum sul nucleare votiamo SI'.



Acqua pubblica (entrambi i quesiti)

Il Partito Democratico ha condotto una dura opposizione al disegno di privatizzazione forzata dell'acqua imposto dal governo Berlusconi, approvato a colpi di fiducia con la falsa motivazione di rispondere a un obbligo comunitario in realtà inesistente. Le norme fatte approvare dal governo Berlusconi espropriano gli enti locali della loro autonomia e responsabilità, li espongono al rischio di soccombere alla forza di monopoli privati retti da poche grandi aziende spesso del tutto estranee ai contesti territoriali in cui viene svolto il servizio. Come affermato nell'Assemblea Nazionale del 4-5 febbraio scorsi, la privatizzazione forzata imposta dal governo é un disegno da contrastare con grande determinazione. Solo a partire da un intervento legislativo di riforma complessiva del settore è possibile realizzare gli obiettivi irrinunciabili della tutela delle acque, dell'accessibilità per tutti, di un uso razionale della risorsa garantendo l'equità delle tariffe e della massima qualità ed efficienza del servizio e, insieme a questi, della copertura totale del servizio di depurazione sull'intero territorio nazionale e della gestione sostenibile della risorsa acqua, eliminando dispersioni, sprechi e usi inappropriati.

Il Partito democratico ha presentato una propria proposta di legge assumendo quindi come principi guida la natura di bene pubblica della risorsa acqua e quindi la proprietà demaniale della risorsa e delle infrastrutture; la gestione industriale del servizio idrico integrato; la necessità di una forte regolazione e controllo pubblico sulle gestioni con l'istituzione di una autorità nazionale di regolazione, compartecipata dallo Stato e dalle regioni; il ruolo fondamentale delle regioni e degli enti locali nelle scelte di affidamento del servizio idrico integrato nel pieno rispetto dei principi generali, degli standard di qualità, dei livelli minimi essenziali fissati a tutela dell'interesse pubblico e dei diritti dei cittadini; la natura della tariffa come corrispettivo del servizio idrico integrato da modulare con una tariffa sociale e con un tariffa che incentivi il risparmio idrico; la necessità di vincoli chiari alla realizzazione degli investimenti necessari per il miglioramento del servizio con un impegno al riequilibrio territoriale per garantire lo stesso livello di servizio in ogni area del paese.


Ai due quesiti referendari sull'acqua votiamo SI'.



Legittimo impedimento

I deputati del Partito Democratico hanno votato contro il legittimo impedimento perché riproduce nella sostanza il lodo Alfano, una legge censurata dalla Corte costituzionale. E' una norma che stravolge il concetto di legittimo impedimento, un termine disciplinato nel processo penale come un punto di equilibrio tra il diritto alla difesa ed il corretto esercizio della giurisdizione. Al fondo di questa legge non esiste un'esigenza di giustizia e di tutela dei cittadini. Questa norma non ha un carattere generale ed astratto, è solo un meccanismo artificioso di tutela di una sola persona, un trucco per sottrarla ai procedimenti giudiziari in corso.

Al referendum per abrogare il legittimo impedimento votiamo SI'.

mercoledì 30 marzo 2011

Franceschini sul processo breve: la maggioranza si vergogni



"Questa è l'ultima delle vergogne, se non avete la forza morale di fermarvi, almeno provate vergogna per un'altra pagina nera della Repubblica"

giovedì 24 marzo 2011

Rinvio incontro "Public speaking"

CORSO COMUNICAZIONE PD PROVINCIALE
"SAPER FARE, FAR SAPERE"

Per consentire ai molti che ce lo hanno chiesto di partecipare all'iniziativa con Bersani ad Iseo, l'incontro di formazione PD sul Public speaking, previsto per venerdì 25 marzo E' RINVIATO A VENERDI' 8 APRILE 2011 ore 18.45 - 22.00.

venerdì 18 marzo 2011

Nucleare, attenzione al tranello del governo

Il comitato d'affari al governo oggi per la prima volta prende una posizione più morbida sul nucleare, ora l'ordine del vecchio satrapo è prudenza e allineamento alle direttive della comunità europea. Sino all'altro giorno dritti, duri, avanti e sicuri nell'infallibilità del progetto nucleare italiano, sicuro praticamente al 100%, completamente sordi ai richiami dell'Europa, oggi invece voltafaccia improvviso, tutti buoni e pronti ad accogliere le proposte europee. Ma cosa sarà successo?
Attenzione amici, il vecchio satrapo, molto furbo ed esperto nel capire i sondaggi, si è accorto che il fronte antinucleare è passato da un 54% circa di un mese fa ad un 68% di ieri in continua crescita sull'onda delle tragiche notizie dal Giappone. Non si tratta di ripensamenti, semplicemente prendono tempo per cercare di calmare gli antinucleari dell'ultima ora al fine di evitare che il prossimo 12 giugno si rechino alle urne. Questo è l'obiettivo di fondo perchè purtroppo per colpa di un bastian contrario, il radicale Marco Beltrandi, alla Camera non è passata la mozione per l'accorpamento della data dei referendum con la prima giornata delle amministrative di maggio.

Ora dobbiamo lottare per il raggiungimeno del quorum, il 68% attuale di contrari al nucleare potrebbe bastare per raggiungerlo di pelo, il PD non mollerà la guardia. Tutti noi dobbiamo mobilitarci contattando parenti, amici, conoscenti, diffondendo informazioni e convincerli a non perdere l'appuntamento del 12 giugno.

Vito Franzoni, circolo pd Srimione

PS: e non solo nucleare ovviamente, l'acqua pubblica ed il legittimo impedimento sono altrettanto importanti!!

venerdì 11 marzo 2011

La tassa di soggiorno è un colpo durissimo al turismo

La tassa di soggiorno è una iattura che danneggia un settore già in difficoltà voluta esclusivamente per compensare i disastri fiscali del federalismo municipale della Lega. Come può un ministro per il turismo votare a favore di una tassa che è contro il Turismo? Come può non ascoltare gli albergatori italiani che saranno danneggiati da questa tassa? Il ministro Brambilla interrompa la sua campagna elettorale permanente e si occupi dei temi legati al suo incarico di ministro”.

Questa la posizione del pd nazionale, che sottoscriviamo anche noi democratci del garda. Il federalismo in salsa pdl/lega è solo una liberalizzazione delle tasse, tra l'altro i compensi raccolti finiranno a coprire la spesa corrente dei comuni in difficoltà e non verranno reinvestiti nel settore.


il coord.pdgarda Andrea Volpi

martedì 8 marzo 2011

Il «Polo del Lusso» a Lonato

"Il «Polo del Lusso» a Lonato? L'ipotesi comincia a far paura a Desenzano, dove il comune ha dato l'altolà all'operazione da 200mila metri quadrati, e ora rischia di veder sorgere a due passi dai propri confini una mega struttura che sul suo territorio nessuno (o quasi nessuno) ha voluto."

All'orizzonte l'ipotesi della trasformazine dell'exGenux in un'altro mega centro commerciale - del lusso - a fianco al Leone. Vogliamo chiamarla bulimia-commerciale?
Questo almeno non comporterà un ulteriore consumo di suolo, attività che occupa freneticamente le amministrazioni di pdl e lega sul garda,  ma qualche dubbio sull'opportunità di allargare il parco delle licenze commerciali, ce l'avrei...

Il presidente del Comitato Pro Sviluppo Desenzano, Giuseppe Riboli, nel presentare tempo addietro un programma di rilancio la città, aveva sostenuto il Polo del Lusso sottolineando come «avrebbe portato nelle casse comunali abbastanza per realizzare le numerose opere pubbliche che da 20 anni restano sulla carta». Oggi, dopo l'elevato sperpero di terreno, questo discorso non sta più in piedi, non è sostenibile. Gli oneri infatti serviranno in gran parte per creare le infrastrutture nei dintorni dell'opera, il restante richia di coprire le spese correnti, viste le torbide acque del mar Tremonti in cui navigano i Comuni.

Quindi bocce ferme? Direi di no, una bella proposta sarebbe riqualificare il centro storico di Desenzano, togliendo dalla testa la follia della piazza gallegiante, potenziando i trasporti stazione ferroviaria/centro (come per altro aveva fatto Pienazza) e sostenere le attività del centro

il coord.pdgarda Andrea Volpi

Benzina, Bersani: inaccettabile che governo non intervenga su aumenti

“E’ inaccettabile che il governo non intervenga sugli aumenti dei carburanti. Il ministro Tremonti riduca le accise applicando la norma del governo Prodi”. Lo chiede il segretario del PD, Pier Luigi Bersani.

Più in generale è tempo che si intervenga per alleviare l’impatto sulle famiglie dell’aumento dell’inflazione che stiamo registrando e di interrompere l’alleanza del governo con interessi corporativi. Occorre intervenire sul sistema dei prezzi, dai farmaci ai carburanti, alle assicurazioni, ai trasporti, per fare in modo che i redditi, già indeboliti, non si decurtino ulteriormente a danno del livello di vita dei cittadini e dell’andamento dei consumi”.

venerdì 4 marzo 2011

8 Aprile - Peschiera: 150°, il significato di un cammino

Raggiunti i 10 milioni di firme

Non si può mettere in discussione la realtà delle tante persone che si sono impegnate nella raccolta delle firme "Berlusconi Dimettiti" (ringrazio tutti i gardesani che lo hanno fatto). Devo testimoniare anche io, come ha detto ieri sera Bersani ad Annozero, che una cosa così non l'ho mai vista. I più a cui chiedevo di firmare, mi prendevano tutto il modulo per farlo firmare anche ad amici, vicini e parenti.

Più di 400 firme a Sirmione, oltre 600 a Desenzano e superate le 700 a Salò. Firme vere raccolte al banchetto, non sul sito. Questo è il fulcro della campagna denigratoria de il giornale e di libero: si sono divertiti ad inserire nomi fasulli sul sito del pd nazionale e poi hanno riportato la notizia di una raccolta patacca.

Se c'è tanta smania di infagare la petizione "Berlusconi dimettiti" significa che abbiamo raggiunto il risultato! Ritengo comunque sia altamente irrispettoso verso i milioni di cittadini italiani che hanno firmato, ditemi voi se questo è giornalismo...

il coord.pdgarda Andrea Volpi

giovedì 3 marzo 2011

Una scuola fuori dai tempi

Pubblichiamo una lettera che ci ha inviato un insegnante gardesano di scuola primaria:

Egregio signor B. lei ha proprio ragione: questa scuola pubblica non educa ai valori correnti della società! Ancora non capisce che il modello educativo deve adeguarsi, pena l’emarginazione, ad inculcare nei ragazzi l’individualismo, lo spirito competitivo, il consumismo, l’obbedienza e la fiducia silenziosa ai dettami del capo di turno, l’arrivismo, il consenso plaudente … e , se si è carenti in queste doti, occorre farsi furbi e accalappiare qualcuno/a che abbia fatto fortuna. In altre parole: occorre allevare clienti per il mercato. Troppi insegnanti-educatori si ostinano a barricarsi pigramente dietro concetti ormai desueti e sbertucciati dagli sgamati, riempiendo i piani dell’offerta formativa ( spesso addirittura praticandoli nell’azione quotidiana!) di retaggi del passato quali spirito critico, solidarietà, integrazione, collaborazione, rispetto delle regole, decondizionamento, autonomia, laboratori, recupero degli svantaggi, impegno, cittadinanza... In altre parole: allevare (disfattiste) teste pensanti. Capisco il suo disappunto (suo e della sua rappresentante al Ministero relativo) nel verificare che questi docenti fuori dal mondo restano ancora pervicacemente abbarbicati a quel testo ormai logoro detto Costituzione Italiana!

Per tacere di quell’inutile e non remunerativo orpello detto Cultura (pardon: cultura). E pensare che già dagli anni ottanta le sue televisioni e a rimorchio anche la Rai, hanno cominciato a preoccuparsi dei bambini-ragazzi fornendo loro, appena svegli e prima che vadano ad indottrinarsi a scuola, un ampio ventaglio di proposte educative veicolate da cartoni animati e film ben farciti di consigli pubblicitari (è riduttivo dire che i bambini di oggi saranno i clienti di domani: lo sono già adesso!) Se poi entrano in classe con gli occhi gonfi , magari anche scocciati per aver dovuto interrompere il divertimento, dunque con comprensibile scarsa voglia di mettersi al banco, amen. (Anzi, meglio!)

Concludo con un appello alla categoria: smettiamola di considerare la scuola un laboratorio di sviluppo di persone e cittadini critici e consapevoli, è una battaglia di retroguardia e ormai persa: la televisione, i media , i comportamenti esibiti al pubblico, la degenerazione del linguaggio, lo strillo del politico, i grandi fratelli, … hanno dalla loro facili, e perciò seduttive, armi che rendono velleitario il nostro lavoro.

G. Pizzocolo Scuola Primaria

mercoledì 2 marzo 2011

Difendiamo la Costituzione

Domenica 13 marzo dalle ore 10 alle ore 12 appuntamento in piazza Malvezzi a Desenzano per manifestare pacificamente in difesa della Costituzione e della scuola statale.
La manifestazione non avrà bandiere e simboli di partito, l'unica bandiera che dovrà sventolare sarà la bandiera italiana. Siete tutti invitati a procurarvene una se già non la possedete.
L'invito alla manifestazione è rivolto a tutta la società civile , a tutti coloro che hanno a cuore la vita democratica e le istituzioni del nostro Paese.
Mobilitiamoci in tanti, facciamo girare l'invito con tutti i mezzi a nostra disposizione , dimostriamo che c'è un'Italia diversa che ha voglia di dignità e rispetto. Stiamo preparando dei volantini con la copertina della Costituzione e altri con gli art. della costituzione che riguradano la scuola. Al termine della manifestazione sarebbe bello che ognuno di noi esponesse al proprio balcone ( se non l'ha già fatto) la bandiera italiana. Arrivederci a domenica 13 marzo .......cerchiamo di essere tantissimi !!!!

Rosa Leso, coord. pd desenzano

EVENTO SU FACEBOOK

martedì 1 marzo 2011

Record accessi a pdgarda.it

Il mese di Febbraio 2011 ha visto il record di accessi al nostro sito con 562 visite! Grazie a tutti!

La macchina 11 della Cartiera di Toscolano non si fermerà

E’ stata lunga, ma il posto di lavoro è salvo. La macchina 11 della Cartiera di Toscolano non si fermerà.

Ripercorriamo molto brevemente i fatti. Alla fine di settembre 2010, il gruppo Burgo, proprietario della Cartiera, annuncia lo stop della macchina 11, ossia quella che produce carta naturale patinata a ciclo continuo. La motivazione: il mercato non richiede più questo prodotto. L’anomalia: il bilancio della Cartiera è positivo. Da subito i sindacati si mettono al lavoro. Le forze politiche locali fanno fronte comune per difendere i lavoratori e le loro famiglie (110 circa gli operai della “11”, 300 il totale della fabbrica).

Il lavoro, l’economia e la storia plurisecolare di un paese sono in pericolo. Immediatamente viene istituito un tavolo istituzionale. I rappresentanti del PD sono i primi a giungere in Cartiera: Paolo Corsini, Guido Galperti, GianAntonio Girelli incontrano i lavoratori e si fanno portavoce delle loro istanze presso le sedi istituzionali. Nel frattempo la Burgo tace. Conferma solo la propria intenzione di chiudere la macchina entro il 31 dicembre. Fiaccolate e manifestazioni si succedono per tener alta l’attenzione.

Finalmente, dopo un testa a testa tra l’Rsu e la Burgo, si giunge ad un accordo: cassa integrazione straordinaria a rotazione per crisi di mercato. La motivazione della cig è interessante, perché si parla di crisi di mercato in genere, e non di mancanza di mercato per la carta naturale prodotta dalla macchina 11. Sì, perché parliamo della carta che viene usata a Cles, negli stabilimenti della Mondadori, una carta che, a differenza di altre, non “sporca” e permette una stampa più veloce.

Su richiesta del Partito Democratico di Toscolano Maderno è costituita una commissione consiliare: ad essa sottoponiamo un interessante progetto che coinvolge non solo la cartiera, ma l’intera popolazione. Questo progetto andrebbe ad affiancare quello presentato dall’RSU che si è trovata a giocare non il classico ruolo di mediazione tra la proprietà e i lavoratori, bensì un ruolo atipico avendo creato un progetto di riqualificazione della macchina e dell’intero comparto. Ad oggi i lavoratori si alternano a stare a casa “in cassa”. Abbiamo tutti tirato un sospiro di sollievo, ma siamo consapevoli che la situazione non è risolta. Siamo più attenti che mai perché non vogliamo che 300 famiglie debbano nuovamente vivere per mesi senza sapere come sarà il loro futuro.

la coordinatrice di Toscolano-Maderno, Ilaria Galetti