mercoledì 19 ottobre 2011

Sul Garda arriva l’imposta sul turismo

Dal 2012 sul Garda bresciano e veronese arriverà l’imposta sul turismo e la si pagherà per ogni giorno di permanenza. A volerla sono 31 sindaci su 33 (per ora non la prevedono Malcesine e Tremosine) per poter garantire adeguati servizi a ospiti e residenti e, se sarà condivisa dagli albergatori, dovrà essere pagata da chi verrà sul più grande lago nazionale a soggiornare dal 1 aprile al 31 ottobre.

Il confronto tra gli amministratori sull’argomento è in corso da settimane e tutti sono concordi che il gettito dovrà rimanere nelle casse dei Comuni, che hanno deciso di imporla in facoltà del federalismo fiscale degli enti locali e in conseguenza dei tagli ai trasferimenti. A fare da tramite e da appoggio è stata la Comunità del Garda, che, con sede a Gardone Riviera, ha accolto anche i non iscritti, affinché fosse possibile predisporre su tutta la riviera un regolamento unico

“Non siamo orgogliosi, tanto meno felici di mettere una nuova imposta – dice Giorgio Passionelli, sindaco di Torri e vicepresidente della Comunità – ma vista la situazione che si sta delineando i sindaci hanno deciso su quell’unica imposta che non tocca il cittadino”.

L’applicazione varierà a seconda del tipo di struttura in cui si alloggerà: 50 centesimi al giorno per le strutture extra alberghiere (a parte i campeggi a 4 stelle, dove sarà di 80 centesimi) e gli alberghi a 1 e 2 stelle, 1 euro per quelli a 3 e 4 stelle e di 2 euro per i pochi che offrono un servizio a 5 stelle. Varie le esenzioni tra under 13 e disabili.

Considerando che le stime di quest’anno parlano di 11 milioni di presenze sulla sponda veronese e di 7 – 7.5 milioni su quella bresciana, si stima che l’imposta possa valere 10 milioni di euro annui su 31 Comuni. Le cifre potrebbero comunque non essere definitive, perché lunedì ci sarà il confronto con le associazioni di categoria del settore turistico. Poi i singoli municipi dovranno redarre il bilancio di previsione e portare il regolamento in consiglio comunale entro fine anno.

Enrico Grazioli (Il Giorno – Brescia, 18 ottobre 2011)

martedì 18 ottobre 2011

YpBPr…scoprite di che si tratta (di Fabrizio Benzoni-Brescia per Passione)


Nell’attraente contesto di Villa Alba, a Gardone Riviera, si è tenuto oggi YpBPr (Youth Politicians’ Best Practice), convegno che ha voluto riunire giovani amministratori pubblici, con l’obiettivo di formare una rete intorno alle esperienze vissute per permettere di imparare gli uni dagli altri.

L’organizzazione impeccabile di Stefano Ambrosini (consigliere comunale di Gardone Riviera) ha portato a Villa Alba diciotto relatori under 35 di diversi colori politici, che hanno raccontato come ogni giorni si trovano a risolvere i problemi della quotidianità da amministratori.

Giovani amministratori locali che sono ben più di quanti si possa immaginare: il 20% dei 126.000 amministratori presenti in Italia è Under 35, il problema è che la maggioranza degli stessi è stata eletta nei comuni con meno di 5.000 abitanti (il fattore economico in campagna elettorale è evidentemente fondamentale) ma soprattutto non fanno riferimenti ai partiti storici, quanto alle liste civiche.

La maggioranza dei giovani relatori ha respinto il giovanilismo inteso come quote imposte di giovani nei partiti, “gli spazi sappiamo guadagnarceli, a patto di avere le stesse basi di partenza contro i baroni della politica” ha detto Charlie Lynn, Consigliere comunale di Follonica, trentuno anni.

“I giovani non sono più bravi dei meno giovani ma hanno dei fattori in più: tanta passione e voglia di fare, ma soprattutto la capacità di guardare, dialogare e imparare dagli altri. Possiedono inoltre l’innovazione nel proprio DNA, strumento che li aiuta a migliorare e semplificare la gestione delle amministrazioni pubbliche” ha affermato Martina Sassoli, 24enne assessore di Monza.

Più di un intervento ha suggerito come, al contrario di chi siede al parlamento, fare gli amministratori locali non voglia dire appartenere a una casta. Molti hanno ricordato come scompaiano il sabato e la domenica, come si passino le notti a rispondere alle mail dei cittadini dopo che la stretta finanziaria ha tolto le segretarie negli uffici, come non ci siano rimborsi spese per nessuno spostamento, come gli stipendi da sindaco nei piccoli comuni non raggiungano i 900 euro al mese, senza contributi pensionistici, senza poter lavorare esternamente viste le tante cose da fare.

Da qui la necessità di evolversi, di utilizzare la tecnologia come strumento fondamentale per governare, sia per comunicare con i cittadini, sia per migliorare l’efficienza.

Comunicare e far partecipare i cittadini, anche attraverso l’Urban Center, tanto caro alla nostra associazione, diventa fondamentale, come ricorda Emanuele Locci, 31enne consigliere comunale di Alessandria. “All’interno degli Urban Center Partecipazione non vuol dire comunicare scelte prese prima di ufficializzarle, questa è manipolazione” ci tiene a rilevare.

Tanti, poi, coloro che hanno evidenziato le difficoltà che s’incontrano giornalmente nelle pubbliche amministrazioni, per esempio per “l’incapacità di valutare il proprio personale secondo criteri oggettivi di lavoro (KPI) ” come ricorda Alessandro Cattaneo, 31enne sindaco di Pavia, quanto per “stipendi dei dirigenti comunali che superano notevolmente quello del sindaco sebbene le responsabilità siano inferiori” continua. “L’età media dei dipendenti comunali è di cinquantacinque anni, come pretendiamo di fargli usare gli strumenti tecnologici più avanzati senza nemmeno i fondi per la formazione” continua Andrea di Sorte, 28enne ass.re a Bolsena. Bisogna inventarsi e mettercela tutta, per esempio continuando nell’accorpamento dei servizi fra più comuni oppure investendo nell’ambiente, come ha fatto Elisa Deo, sindaco di Galeata classe 1982, creando un impianto fotovoltaico comunale che permette di avere a disposizione 320.000 euro l’anno per sopperire alla mancanza di fondi.

“Dovremo essere una generazione politica che studia sempre di più e che s’informa, al contrario di chi ci ha preceduto” afferma Alessandra Moretti, giovane ass.re a Vicenza.

Il bravo giornalista Gianluigi Nuzzi, moderatore di parte dei gruppi di lavoro, dopo aver sentito l’intervento entusiasta di uno di questi ragazzi dice “La vecchia politica rispetto alla nuova politica, quella che vedo qui, è come la televisione rispetto a internet”. Abbastanza esplicativo direi.

C’è anche chi, come Charlie Lynn, già citato consigliere comunale di Follonica, dice “no ai giovani vecchi, quelli che sono giovani anagraficamente, ma portano avanti gli interessi di chi li ha preceduti e li ha spinti in quel ruolo”. A tal proposito mi viene da associare questa frase all’intervento del giovane Parlamentare PDL Nicola Formichella. Una serie di sue affermazioni hanno fatto borbottare molti tra i presenti in sala, soprattutto quando riferito al popolo viola che ieri ha manifestato a Roma, ha detto :“li vedo lì accampati in via Nazionale, ma io ancora non ho ben capito cosa vogliano”, o quando, dicendo come la politica debba essere strumento per creare sviluppo e fare rete aggiunge: “mi rivolgo soprattutto ai giovani del centro destra in quanto i giovani del centrosinistra sono più chiusi e indottrinati”. Ebbene, a mio avviso questo è un giovane vecchio, rimasto attaccato ai vecchi dogmi. Fortunatamente è stato seguito dall’intervento di un’altra giovanissima del PDL, Lara Comi, europarlamentare, che ha spiegato come in Europa regni il dialogo costruttivo (destra e sinistra fanno squadra), come vi sia un maggior rispetto delle istituzioni, la prassi d’interventi più corti ma ascoltati, commissari europei che se arrivano in ritardo perdono il diritto di parola, tante persone che sono davvero prestate alla politica per passione.

Ha affermato come sia indispensabile “Fare squadra, anche con gli indignati che ha sentito personalmente telefonicamente (e che ritiene possano contenere tanti giovani anche di centro destra) perché la Politica va oltre i colori”. “Quelli incappucciati”, ha ribadito, “non sono né di destra né di sinistra, semplicemente non li definirei nemmeno giovani”.

Togliendomi un piccolo sassolino dalla scarpa, ripeto la battuta a fine delle due relazioni che un giovane ragazzo seduto accanto a me ha detto: “I migliori, evidentemente, li mandano in Europa”.

Ce ne fossero di occasioni di dialogo come questa, per il momento, l’appuntamento con YPBPr organizzato da Stefano Ambrosini, è per il 2012.

di Fabrizio Benzoni
fonte: http://www.lauracastelletti.it/?p=33424

martedì 11 ottobre 2011

Gli amministratori di domani, le buone pratiche di oggi

YPbPr: Youth Politicians’ Best Practice, un evento unico nel suo genere, che verrà organizzato il 16 Ottobre 2011 nella fantastica ed esclusiva cornice di Villa Alba a Gardone Riviera (BS).

L’evento consisterà in un convegno, diviso in quattro sessioni (due mattutine e due pomeridiane), al quale saranno invitati tutti gli amministratori eletti negli oltre 200 comuni della provincia di brescia e attualmente in carica (circa 700 persone).

L’evento è attualmente patrocinato da numerosi comuni della provincia di Brescia (stanno arrivando le adesioni man mano tutti i giorni), e anche da enti sovracomunali (Regione, Provincia, CM).
I relatori saranno di livello nazionale e saranno presenti rappresentanti di organizzazioni riconosciute (Rena, Giovani Industriali , Confartigianato etc).

L’obiettivo della manifestazione sarà quello di “fare rete” fra i giovani amministratori che, nel futuro, saranno la nuova classe dirigente locale e, nel migliore dei casi nazionale e europea.

info su http://www.ypbpr.it