lunedì 30 maggio 2011

Ballottaggi, il centrosinistra vince ovunque

Notizie formidabili da tantissime città. Con il voto di oggi siamo davanti ad una risposta civica e morale del Paese. Una risposta che il centro sinistra ha saputo interpretare, e soprattutto il PD che mettendosi a servizio di questa richiesta ha ottenuto un grandissimo risultato”, così Pier Luigi Bersani, segretario del PD durante la conferenza stampa per i ballottaggi 2011 che hanno registrato la netta vittoria del PD e di tutto il centrosinistra in tutta Italia, con i fiori all'occhiello delle città di Milano e di Napoli. "Le elezioni tra primo e secondo turno sono state una valanga. Ai ballottaggi vinciamo con risultato travolgente. Facciamo un confronto con il 2006: un anno straordinario con 55 vittorie. Ora ne abbiamo vinte 66. Grazie a tutti ai militanti, al centrosinistra: hanno lavorato splendidamente con generosità", ha detto aprendo lq conferenza stampa sui risultati.

Al secondo turno nelle città capoluogo vince il centrosinistra 9 a 3 Novara, Milano, Grosseto, Cagliari, Trieste, Pordenone, Rimini, Napoli, Crotone contro Varese, Cosenza, Rovigo. Le province che vanno al centrosinistra sono 4: Pavia, Mantova, Trieste, Macerata. Tra i comuni ad Arcore si è vinto con il 58,4% Passiamo da 20 a 22 città capoluogo strappando alla destra oltre a Milano anche Trieste, Novara, Cagliari. Si vince anche a Fermo,Olbia, Villacidro. Le Province restano 7 a 4 a favore del centrosinistra. Il centrosinistra conquista Macerata e Pavia. Insomma, su 5.700.000 abitanti circa, prima noi ne amministravamo 3,5 milioni e loro 2,2. Oggi il centrosinistra passa a poco più di 5 milioni e il centrodestra a poco meno di 700 mila abitanti.

Intention poll: Milano, Napoli e Cagliari al centro-sinistra

MILANO - Giuliano Pisapia è il nuovo sindaco di Milano, secondo gli «intention poll» di Sky Tg 24 . L'emittente non ha diffuso percentuali, ma il candidato del centrosinistra, secondo l'Ansa, avrebbe almeno il 7% di vantaggio: 53,5% contro il 46,5% dell'avversaria. A Napoli la sfida sarebbe invece appannaggio di Luigi de Magistris. Anche in questo caso non sono stati dati da Sky i numeri relativi alle percentuali ottenute dai candidati, ma l'Ansa parla di un 54,5% contro il 45,5% di Lettieri. Pisapia al primo turno aveva ottenuto il 48,1% delle preferenze, mentre la sua avversaria si era fermata al 41,5% e questo vantaggio è stato di fatto riconfermato. A Napoli si è invece ribaltata la situazione del 16 maggio che vedeva Lettieri in vantaggio con il 38,3% contro il 27,2% di de Magistris.

IL METODO - Va detto che queste valutazioni non si riferiscono a dati reali. Le rilevazioni di Digis utilizzate da Sky e dall'Ansa si basano su un campione rappresentativo dell'universo di riferimento per sesso, età, scolarità e condizione professionale. Si tratta di un campionamento probabilistico con una ponderazione dei dati per il «riporto alle proporzioni nell'universo di riferimento», con un margine di errore compreso tra +/-2% (livello di confidenza del 95%). Le informazioni sono state raccolte attraverso interviste telefoniche assistite dal sistema C.A.T.I. Sono state interpellate 2.400 persone con un universo di riferimento della popolazione maggiorenne residente nei due comuni.

BOSSI - «La Lega ha fatto il suo dovere, un partito che è una assicurazione dei cittadini» ha detto il elader del Carroccio Umberto Bossi, parlando con i giornalisti dopo aver votato a Milano. «Non poteva far sì che si costruissero le mosche a Milano - ha aggiunto - e che qualcuno dicesse che la Lega non ha rischiato e non si è presentata: noi ci siamo presentati». Uscendo dalla cabina numero 1, il Senatùr ha poi fatto il gesto di inserire la scheda nell'urna, ripetendo «Moratti, Moratti». A Ignazio La Russa, che in una intervista ha affermato che a Milano al primo turno sono mancati i voti della Lega, il numero uno del Carroccio ha risposto con una battuta. «Siamo stati gli unici che in qualche modo siamo andati in strada - ha detto Bossi sorridendo - va bè che La Russa è da solo e quindi anche se va in strada non lo vede nessuno».

DOVE SI VOTA - Ballottaggi anche a Novara, Varese, Rovigo, Rimini, Grosseto, Cosenza, Crotone, Trieste, Pordenone, Cagliari, Iglesias. Secondo turno anche per eleggere i presidenti di sei province: Pavia, Vercelli, Mantova, Trieste, Macerata e Reggio Calabria. Primo turno elettorale, invece, in Sicilia, dove si è votato in 27 comuni. Ragusa l'unico capoluogo coinvolto.

fonte corriere.it

domenica 29 maggio 2011

BEDIZZOLE: Tante voci, un'unica volontà: il «no» deciso al gassificatore

Al teatro Don Gorini di Bedizzole, una folla ha ribadito il no al gassificatore che la società 3 A SS di Padenghe vorrebbe costruire in località Riali di Bedizzole. Sul palco vi erano ben 5 Comuni e un attivo Comitato: il sindaco di Bedizzole Roberto Caccaro e il vice Bottarelli, il sindaco di Calvagese Ivana Palestri, l'assessore di Padenghe Gian Luigi Baronio, l'assessore di Lonato Nicola Bianchi, i rappresentanti del Comune di Muscoline. Vi erano il presidente del Comitato Salute e Ambiente, Giuseppe Ringhini, tecnici, assessori e consiglieri comunali. Ma soprattutto vi era tanta gente che non vuole l'impianto.

Il sindaco Caccaro ha ricordato che l'impianto è sperimentale, unico in Europa ( nel Mondo ve ne sarebbe uno negli Stati Uniti) ma l'ubicazione è inadatta perché troppo vicina a case, aziende, vigneti, agriturismi. Il vicesindaco Bottarelli ribadisce l'intenzione del Comune «di usare tutti gli atti amministrativi e finanziari per battersi contro l'impianto».

«Ringrazio - ha detto il presidente del Comitato - tutti coloro che hanno partecipato alla manifestazione davanti al Broletto; io non ho potuto parlare, ma sono stato presente come uditore. Il Comitato deve parlare perché la gente parla. Oltre alle 6000 firme, la manifestazione e la mobilitazione, abbiamo realizzato anche un sito internet www.comitatocivicobedizzole.it. E esprimiamoci anche nel sondaggio lanciato sul sito di Bresciaoggi».

IL PUBBLICO si scalda quando il sindaco di Calvagese invita i promotori a fare l' impianto nel deserto; l'applausometro vola quando l'assessore Baronio ricorda che la mobilitazione ha fermato l'impianto. L'assessore Bianchi osserva che l'ubicazione dell'impianto pregiudicherebbe la realizzazione di un polo sportivo in località Bettola; il rappresentante del Comune di Muscoline fa sognare, ricordando che Muscoline ha vinto la battaglia contro una discarica.Tanti e interessanti gli interventi del pubblico: da Walter Zugno del Grob, contrario all'impianto perché in contrasto con la vocazione turistica del territorio, a chi propone una fideiussione multi milionaria che tuteli tutti dai rischi dell'impianto. Alla fine spiazza tutti il sindaco Roberto Caccaro che promette le dimissioni, nel caso venga realizzato l'impianto.



fonte bresciaoggi.it di N.Alberti



Il PD Garda condivide le posizioni espresse da Baronio, assessore e coordinatore del circolo pd a Padenghe, NO AL GASSIFICATORE! SI ALLE ENERGIE RINNOVABILI VERE E PULITE, INSIEME ALL'EFFICIENZA ENERGETICA DEGLI EDIFICI.

venerdì 27 maggio 2011

GARDONE RIVIERA: il banchetto pro-referendum non sà da fare

L'Udi Cerchio del Lago e il Comitato Aqua Alma di Prevalle - con una nota - “denunciano” alla stampa e all’opinione pubblica l’operato “improprio e illegittimo” della Giunta e dei funzionari responsabili del Comune di Gardone Riviera (Bs), che ha preso le mosse da una deliberazione “neppure materialmente esistente, non notificata formalmente o resa pubblica, con il risultato di boicottare una legittima e regolarmente autorizzata iniziativa di propaganda referendaria”. Oggetto del contendere l'improvviso spostamento di un banchetto informativo dei comitati.

ECCO I FATTI SECONDO I DUE COMITATI
Sabato 21 maggio, in concomitanza della seconda edizione della manifestazione turistica “Vintage Market”, un gruppo di volontari - con regolare autorizzazione per l’occupazione del suolo pubblico rilasciata dal Comune di Gardone Riviera in data 19 maggio - aveva organizzato un banchetto per distribuire materiale informativo per la campagna referendaria “2 sì per l’acqua bene comune” e per impedire la costruzione di nuove centrali nucleari in Italia. La mattina dello stesso giorno, poco prima dell’allestimento del banchetto, il comandante della Polizia Locale informava telefonicamente una delle responsabili dello spostamento del banchetto in altro luogo motivando tale provvedimento sulla base di una delibera di Giunta approvata solo la sera precedente (venerdì 20 maggio).

A precise e dirette richieste dei responsabili dell’iniziativa, nel comando della Polizia Locale, insospettiti dalla dalla tempestività della delibera in concomitanza con la richiesta - si ottenevano risposte informali e generiche: “il provvedimento non è destinato ad una particolare ‘colorazione’ dell’iniziativa, ma solo motivi di opportunità per il carattere mondano del mercatini in questione” - Comandante della Polizia Locale, ovvero la conferma di una procedura quantomeno anomala, come confermato dalle dichiarazioni del Segretario Comunale il lunedì mattina (23 maggio), il quale – ripetendo le rassicurazioni di ‘neutralità’ rispetto alla colorazione politica della manifestazione - giustificava la decisione assunta dalla Giunta sulla incompatibilità della propaganda elettorale/politica con manifestazioni di carattere ludico/turistico ma, alla richiesta di prendere visione della delibera, lo stesso Segretario Comunale dichiarava che non era ancora disponibile al pubblico perché ancora non trascritta e, pertanto, non ancora pubblicata all’Albo Pretorio Comunale.

Quanto avvenuto non è grave solo per il singolo fatto o iniziativa, ma perché questo tipo di azioni da parte anche di mezzi di comunicazione pubblici e privati ed ora anche di pubbliche amministrazioni si sommano e finiscono per costituire una grave e oggettiva compressione delle libertà di espressione sancite in primo luogo dalla Carta Costituzionale e non fanno rispettare gli obblighi di informazione obbiettiva, imparziale ed equilibrata in materia referendaria. E questo, se vale oggi per una campagna referendaria… Ci chiediamo se i poteri delle Giunte Comunali siano tali da poter boicottare la pubblica diffusione di informazione e conoscenza utilizzando anche il “carattere di urgenza” delle delibere per renderle immediatamente esecutive. Ci chiediamo come mai tali fatti possano avvenire in una Repubblica Democratica.

fonte: bsnews.it


Si fatica a credere alla neutralità di questo provvedimento, infatti la non-informazione è causa dell'astensione e quindi del possibile mancato raggiungimento del quorum. Questo episodio si aggiunge ad altri insopportabili provvedimenti presi dalle giunte di Destra sul Garda, come il divieto di utilizzo di una sala pubblica per l'assemblea sul nucleare organizzata a Lonato del Garda. Il PD Garda si attiverà per chiedere spiegazioni più chiare anche livello provinciale, e se necessario con un interrogazione parlamentare, rispetto la conformità di questi provvedimenti.

il coord.pdgarda Andrea Volpi

mercoledì 25 maggio 2011

TOSCOLANO & "Borgo+39": quel progetto è da bocciare

Il progetto «Borgo +39», la vasta lottizzazione lungo il lago che che da due anni anima il dibattito a Toscolano Maderno, oggi andrà al tar che esaminerà il ricorso presentato da Legambiente e da un gruppo di cittadini, la richiesta è di bocciare il programma di interventi riguardante l'opera. Le previsioni portano alla conversione dell'ex cantiere nautico, situato tra le vie Religione e Marconi, in 180-200 appartamenti, attività commerciali e albergo.

Nella valutazione di impatto ambientale non sarebbero state rispettate numerose norme di legge, e nelle tavole progettuali non si comprendono la dimensione, la tipologia e la collocazione dei nuovi fabbricati, nè il numero e l'altezza degli appartamenti, sottolinea Legambiente. Non si riesce neppure a intuire quali tra gli immobili esistenti, e vincolati dalla Soprintendenza, saranno demoliti o, viceversa, recuperati. Negli elaborati non è neppure contemplata la struttura alberghiera, e nulla viene detto sulle caratteristiche del parcheggio interrato.

Il circolo di Toscolano Maderno ha sempre visto in Borgo + 39 una lottizzazione speculativa, il giudizio del PD Garda sul progetto è negativo e confidiamo in un accoglimento da parte del tar delle istanze di Legambiente. 

il coord.pdgarda Andrea Volpi

mercoledì 18 maggio 2011

18 a 11: vittoria per il Partito Democratico Bresciano

Il Partito democratico bresciano esulta. Il segretario provinciale, Pietro Bisinella, conti alla mano parla di un 18-11 a proprio favore: «Prima delle elezioni governavamo in 10 amministrazioni, oggi siamo saliti a 18».
Il segreto del successo starebbe «nella capacità di presentare progetti concreti. Siamo noi il vero partito del territorio, non la Lega Nord». Il computo dell'ultima tornata amministrativa lo presenta il responsabile Enti locali del Pd provinciale, Fabio Ferraglio: «In undici Comuni abbiamo preso il posto del centrodestra: Artogne, Azzano, Bovegno, Capriano del Colle, Castel Mella, Corte Franca, Flero, Nave, Ospitaletto, Ossimo, Poncarale». E ancora: «I nostri cinque sindaci uscenti sono stati confermati a Barghe, Esine, Torbole, Pian Camuno e Moniga del Garda. Infine ci siamo confermati a Incudine e Collebeato».

Il Pd provinciale respinge al mittente anche l'accusa di aver «mascherato» il proprio simbolo dietro quello delle civiche: «Si tratta di una questione legata alla legge elettorale dei Comuni sotto i 15mila abitanti - spiega Paolo Pagani - in cui si decide tutto in un unico turno e non avrebbe senso correre separati dalle altre forze di centrosinistra».

lunedì 16 maggio 2011

MONIGA CONFERMATA LORELLA LAVO SINDACO!

Moniga confermata LORELLA LAVO Sindaco con il 60%, congratulazioni!!!

Vince la salvaguardia del territorio contro le colate di cemento, davvero un bel segnale per il nostro Lago Garda!

sabato 14 maggio 2011

A LONATO DEL NUCLEARE NON SI PUO' PARLARE

UDITE UDITE: La giunta comunale di Lonato ha dato il diniego all'utilizzo dei locali PER L'INCONTRO DEL 18 MAGGIO "NUCLEARE: OPPORTUNITA' O IMBROGLIO?". Naturalmente il tutto a 5 giorni dall'incontro.
Motivazione? La Biblioteca viene concessa solo per incontri culturali e non politici.
Venite comunque numerosi perchè quest'incontro s'ha da fare e lo faremo comunque, a costo di farlo all'aperto. Lasceremo un cartellone davanti alla Biblioteca comunale dicendo dove si terrà (passate parola)
I relatori hanno confermato la loro presenza!
Per inciso, la Biblioteca ci era già stata concessa per un dibattito-spettacolo a sostegno del referendum sull’acqua pubblica: ma in quell’occasione, probabilmente, la posizione assunta incontrava il favore del Sindaco, Mario Bocchio, presidente di Garda Uno SpA , una società di capitali a totale partecipazione pubblica, che tra i vari servizi offerti ha anche il trattamento e la distribuzione locale dell'acqua potabile. Quale altra motivazione sennò..l'incontro sull'acqua era decisamente politico!
L'amministrazione di Lonato in piccolo non si discosta dal suo capo mister B "Niente voce alle opposizioni, niente referendum perchè qui comandano loro". Diamo a questi massacratori di democrazia la risposta che meritano: LIBERTA' E' PARTECIPAZIONE!

fonte Viviamo Lonato

mercoledì 11 maggio 2011

Conclusioni di Pietro Bisinella


PIETRO BISINELLA. Il nostro segretario!! Il segratario del PD bresciano. "Stare in un partito significa spendere risorse e energie per fare qualcosa che va oltre noi stessi... La cattolicissima regione lombardia azzera il fondo per le non autosufficienze, 47 milioni tagliati di colpo, mentre la vera appartenenza e' quella di stare anche dalla parte degli ultimi".

lunedì 9 maggio 2011

DESENZANO il pd per il volontariato

Pubblichiamo la mozione presentata da Rosa Leso, consigliere del gruppo “Desenzano Democratica”, in merito all’ ”anno del volontariato”. Si ringraziano le numerose associazioni di volontariato attive a Desenzano e sul Garda che svolgono un ruolo socio-culturale fondamentale.
La proposta vuole sostenere le associazioni di volontariato fornendo gli strumenti per operare e migliorare la qualità della loro azione, promuovere azioni di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul valore e sull’importanza del volontariato come motore economico , sociale e culturale del nostro territorio e promuovere azioni che diano pubblico riconoscimento ai numerosi volontari presenti ed operanti sul nostro territorio e alle tante realtà sociali, produttive e aggregative che accolgono volontari nello svolgimento della loro attività.

sabato 7 maggio 2011

Il giudice: «Sul lago di Garda la camorra lava i soldi sporchi»

C'è Francesco Peluso, 56 anni, vissuto a Castelnuovo del Garda, condannato a due anni di reclusione per aver favorito la latitanza di Vincenzo Pernice, un boss dell'Alleanza di Secondigliano. C'è Ciro Cardo, 55 anni, cognato di Pernice e residente a Peschiera del Garda ma ora in carcere perchè condannato a sei anni a Verona per usura ed esercizio abusivo del credito. Il giorno della cattura di Pernice, eseguito dagli agenti della Dia, gli aveva fatto visita a bordo della sua Porsche. C'è anche Salvatore Longo, 37 anni, latitante, altro cognato di Pernice e condannato a Verona a 8 anni e sei mesi per usura. Era lui che manteneva i contatti con il boss via telefono più volte intercettato dagli uomini della Dia.

Tutti questi nomi appaiono nella motivazione della sentenza di condanna contro Francesco Peluso e il figlio Renato, condannati a due anni di reclusione per aver agevolato la latitante di un boss della camorra. I fatti risalgono al gennaio 2005. La decisione del tribunale di Venezia rappresenta uno straordinario documento che «certifica» la presenza della camorra sul nostro territorio e nel suo tessuto imprenditorialeI due Peluso sono stati condannati a due anni di reclusione perche «in concorso tra loro» e con l'obiettivo «di agevolare l'attività delle associazioni di stampo mafioso», riporta il capo d'imputazione, aiutavano il latitante Vincenzo Pernice a sfuggire agli artigli di inquirenti e procura antimafia di Venezia. Il Pernice viene descritto nella sentenza come appartenente all'Alleanza di Secondigliano, noto clan di camorra. Il boss era sfuggito ad una maxi operazione della procura di Napoli del 5 luglio 2004 e fu arrestato a Portogruaro il 15 gennaio 2005 dopo 6 mesi di latitanza. È, però, nella lettura della sentenza che emergono gli inquietanti legami della camorra con la nostra provincia e, in particolare, con il lago di Garda.

CARDO e PERNICE. Il giorno dell'arresto del latitante, Ciro Cardo è stato visto fuori dalla casa di Portogruaro di proprietà dei Peluso dove si era nascosto il Pernice. È il 15 gennaio 2005. Il Cardo si allontana poco prima del blitz degli agenti della Dia a bordo di una Porsche dove si trova un'altra persona. Pochi minuti e il boss finisce in manette mentre Francesco e Renato Peluso vengono denunciati per aver agevolato la latitanza di un camorrista con l'accusa di favoreggiamento.

PERNICE e PELUSO. I giudici segnalano «una certa contiguità territoriale» tra Francesco Peluso, residente all'epoca a Castelnuovo del Garda e il Pernice. La moglie del latitante, Maria Rosaria Cardo, d'altro canto, abitava a Sirmione. E il cognato Ciro Cardo abitava a Peschiera. Che Pernice frequentasse la zona del lago di Garda lo stanno a testimonare anche le visite alle quali si è sottoposto anche da latitante nella casa di cura Pederzoli di Peschiera, una addirittura il 14 gennaio 2005 il giorno prima della sua cattura, svolta sotto falso nome. Francesco Peluso poi partì da Castelnuovo per partecipare al funerale di Gennaro Licciardi detto la «scimmia» e considerato il capo clan di quella famiglia di camorra.

GLI INTERESSI DI PERNICE. Il latitante, scrivono ancora i giudici veneziani, «aveva interessi commerciali che lo portavano con una certa frequenza nella zona del lago di Garda». L'attività di Pernice? La vendita di capi d'abbigliamento soprattutto in pelle. Nè più nè meno che la stessa professione di Ciro Cardo. Lo stesso commercio con il quale l'imprenditore napoletano, residente a Peschiera, è finito nella morsa della procura di Verona e della Dia di Padova, fino alla condanna a sei anni di reclusione. Tutte le vittime della sua attività di credito, ritenuta abusiva dal tribunale di Verona, vendevano i capi d'abbigliamento ed erano costretti a rivolgersi a Cardo per rifonrirsi della merce, proveniente dal suo magazzino di Peschiera. Ma, soprattutto anche per chiedere prestiti che, per il tribunale in un caso, il cinquantacinquenne avrebbe elargito con tassi usurari.
Nella veste di «magliaro», scrivono i giudici in un passaggio chiave della sentenza contro i Peluso, «è stato indagato il Pernice che, in ipotesi accusatoria, attraverso l'attività d'imprenditore avrebbe consentito il riciclaggio, la ripulitura e l'incremento di somme di danaro provento di traffici illeciti».
A riprova che la zona del lago di Garda rappresentava una «lavanderia» dei soldi sporchi provenienti dalla camorra, è spuntata anche una srl che operava nella zona del lago di Garda ed aveva come principale obiettivo l'attività di vendita di vestiti. I nomi dei soci parlano da soli: Vincenzo Pernice, Ciro Cardo e Pietro Licciardi.

fonte: Giampaolo Chavan, l'Arena

venerdì 6 maggio 2011

Pd Garda -1/3 Imprese e Fisco con Stefano Tosi, Flavio Pasotti e Andrea ...

Pd Garda -1/3 Imprese e Fisco con Stefano Tosi, Flavio Pasotti e Andrea ...

Pd Garda -1/3 Imprese e Fisco con Stefano Tosi, Flavio Pasotti e Andrea ...

Dai Ministri Brambilla e Gelmini per ora soltanto slogan

"Il turismo dei fiumi e dei laghi' come priorità tra i nuovi prodotti turistici definiti dal Codice-riforma del turismo che è stato ora approvato in via definitiva. il Ministro del Turismo, on. Michela Vittoria Brambilla, ne parlerà venerdì 6 maggio, alle ore 11 nella Prefettura di Milano, e presenterà in particolare il grande progetto di eccellenza turistica di 'Valorizzazione del Lago di Garda', finanziato dal ministero del turismo su proposta delle Regioni Lombardia, Veneto e della Provincia Autonoma di Trento".

Per ora non si conosco i dettagli di questo progetto, si spera non siano i soliti slogan in vista delle amministrative prossime. Di certo i tagli Tremontiani che hanno subito sin'ora i Comuni, anche quelli Gardesani, non hanno di certo incentivato il capitolo "promozione turistica" nei bilanci comunali.

L'aspetto sicuramente positivo è che le tre province che condividono questo grande patrimonio ambientale e culturale, si stanno finalmente parlando. Solo attivando una sinergia tra tutti i soggetti che vivono il Lago di Garda, riusciremo ad ottenere dei buoni risultati!

martedì 3 maggio 2011

Bisinella contro il sindaco di Tremosine: ha instaurato un clima intimidatorio

Nel ribadire il sostegno alla lista civica “Tremosine al Centro”, il segretario provinciale del Pd Pietro Bisinella “denuncia il clima avvelenato e intimidatorio” che il sindaco Diego Ardigò ha instaurato a Tremosine.

ECCO IL TESTO DEL COMUNICATO:
Sono due mandati che la lista civica è presente come unica forza in Consiglio comunale, ma il sindaco Ardigò in questi dieci anni ha tenacemente indirizzato tutti i suoi sforzi proprio contro la minoranza. Manifesti fatti strappare per suo ordine, in disprezzo delle leggi, una serie di controlli edilizi ai capogruppo di minoranza, strani controlli contro chi dissente dal suo operato. Azioni che ricordano tanto certi dittatori di paesi sudamericani, più che un sindaco di un paese dell'alto Garda. “Per questo – sostiene Bisinella - la nostra attenzione sarà sempre alta e costante, perché non si verifichino ancora privilegi antidemocratici o venga utilizzata come merce di scambio elettorale l'approvazione di uno strumento come il piano regolatore.

E il caso di Campione è illuminante: sono agli atti una serie di convenzioni, deliberazioni e ordinanze emesse per "premiare" l'operato di qualcuno o, di contro, per colpire gli abitanti della frazione a lago, espropriati dei parcheggi e dei beni pubblici, rei di avere votato contro Ardigò.
Come illuminante è l’apertura di nuovi mutui per opere a lago che di pubblico hanno ben poco e che rischiano di appesantire il bilancio del Comune di Tremosine, con scelte amministrative che il Pd non approva. Tutta questa vicenda - che ha comportato anche le dimissioni di tre dipendenti comunali, tra cui due responsabili di servizio, oltre all'elezione del terzo segretario comunale in due anni e alle fresche dimissioni dell'assessore ai lavori pubblici Arrighini, capogruppo della maggioranza - sta di fatto segnando un periodo di grave inerzia amministrativa.
Una corretta amministrazione rispetta le regole e le leggi, ha rispetto per gli avversari politici, dà l’esempio con i comportamenti. Ardigò tutto questo non lo fa, non lo sa fare e non è interessato a farlo. Ci stupisce che chi è stato eletto con lui accetti tutto questo”.

Venerdì 29 Aprile 2011, ore 17.51
fonte bsnews.it

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