lunedì 24 gennaio 2011

Acquedotto intercomunale per la Valtenesi

Captare l'acqua del lago di Garda per distribuirla, attraverso un acquedotto intercomunale, agli 8 paesi della Valtenesi, chiudendo così la miriade di pozzi idrici che attualmente forniscono un'acqua di scarsa qualità.
È L'OBIETTIVO di un piano di fattibilità messo a punto da Garda Uno che, se realizzato, dovrebbe risolvere i problemi che continuano ad angustiare il sonno di molti amministratori e a scacciare i guai alla salute della popolazione, come accaduto a quella di S. Felice.
Ma se il piano di studio, che prevede fra l'altro l'abbandono della presa di S. Felice e dei pozzi sparsi in Valtenesi, è stato già predisposto, non c'è al momento l'assoluta certezza che si riuscirà a finanziarlo, perché l'investimento si aggira sui 27 milioni di euro. Non pochi per l'attuale momento di recessione economica.
Al di là di conoscere cosa davvero ne pensino i Comuni interessati (Calvagese, Padenghe, Moniga, Manerba, Soiano, Polpenazze, Puegnago e S. Felice, oltre a Villa e Cunettone di Salò), lo studio mira a costruire un acquedotto intercomunale in grado di garantire funzionalità, sicurezza ed efficienza dei sistemi attuali di approvvigionamento dell'acqua potabile.
IL TERRITORIO interessato, ad inizio 2009, contava 32mila residenti ai quali, però, vanno sommati almeno 60mila turisti nei mesi estivi. Dunque, la popolazione stimata si aggira sulle 90mila persone, sfiorando a periodi anche le 100 mila.
Oggi la loro sete viene spenta da un sistema misto costituito da una schiera di pozzi e da tre prese a lago. Le località più all'interno, e cioè Puegnago, Polpenazze, Soiano e Calvagese sono quelle che presentano, a detta di Garda Uno, situazioni quantitativamente deficitarie a causa della povertà delle falde acquifere.
Ma non è finita. Anche la qualità dell'acqua, negli ultimi anni, è peggiorata a causa della concentrazione, presente in molti pozzi, di ferro, manganese, ammoniaca e nitrati che richiedono particolari e costosi trattamenti, mentre è definita «buona» l'acqua del lago captata dalle prese della Pescatrice (Moniga), di Pisenze (Manerba) e Porticcioli (Cisano).
IL PIANO di Garda Uno, prendendo in considerazione il futuro sviluppo demografico, fissa in 560 litri al secondo. il fabbisogno d'acqua (oggi è di 477 litri al secondo) e propone il prelievo di quest'acqua potenziando le prese a lago di Moniga e Manerba.
Una volta potabilizzata, l'acqua del lago verrà distribuita con tracciati e serbatoi da costruire, un'opera che i tecnici hanno suddiviso in quattro stralci.

fonte bresciaoggi.it

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