La procura di Brescia chiede il rinvio a giudizio per Diego Ardigò, sindaco di Tremosine e per altri cinque indagati, due tecnici della comunità montana (Luigi Danieli e Massimo Bosio) e per tre titolari di imprese edili esecutori di varie opere (Gianmarco Pelizzari, Giorgio Abbaribbi e Alessandro Ariasi). Agli indagati la procura contesta, a vario titolo, i reati di falso ideologico, abuso di atti di ufficio e violazioni al testo unico in materia di edilizia. Sono 58 i capi di imputazione contestati al sindaco.
L'inchiesta avrebbe messo in luce l'«esistenza di un meticoloso sistema di illegalità finalizzato a soddisfare interessi privati attraverso la gestione della cosa pubblica con totale disinvoltura per conseguire esclusivi fini economici e politici». Al sindaco e ai tecnici sono contestati una serie di irregolarità in materia edilizia, interventi pubblici realizzati in violazione delle prescrizioni della legge sulle opere in cemento armato e le costruzioni in zona dichiarata sismica. Per l'accusa Ardigò avrebbe rilasciato il certificato di regolare esecuzione anche in assenza di atti essenziali. Ma per l'accusa il sindaco avrebbe anche liquidato a suo favore gli incentivi, in misura superiore al dovuto.
(tratto da bresciaoggi.it)
mercoledì 22 dicembre 2010
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