mercoledì 1 dicembre 2010

Lago di Garda e di Cemento

Nei primi anni del nuovo millennio è stata cementificata un’area pari a 1.000 campi di calcio. E’ questo il risultato scioccante di uno studio sul consumo di suolo che ci pone di fronte a una domanda: quale futuro per il Garda?
Se continuiamo su questa strada la riviera Gardesana smetterà di essere scrigno di bellezze e storia, perdendo l’appeal turistico di sempre. Lo sviluppo sostenibile è la strada che propone il partito democratico gardesano, si può ristrutturare la villa Deuwall al posto di demolirla come sta succedendo a Gardone Riviera, allo stesso modo i nostri centri storici sono patrimoni da valorizzare e mantenere vivi. I continui tagli dei trasferimenti regionali/statali ai comuni e la recente abolizione dell’ICI hanno messo in crisi le casse comunali. Alla faccia del federalismo fiscale! La spesa corrente viene sempre più finanziata con gli oneri di urbanizzazione, quindi nuove aree da edificare. Questo ha fatto crescere negli amministratori locali, prima ancora che nei cittadini, il pensiero che le opere pubbliche ed i servizi comunali si possano realizzare solo a fronte di concessione di nuovi permessi a costruire. Oggi siamo di fronte ad un paradosso: si autorizzano le nuove quantità edilizie in relazione agli oneri da incassare per realizzare l’opera pubblica desiderata. L’ultimo anello, il più pericoloso, che chiude la catena di questo tipo di pianificazione territoriale, è la giustificazione di questo modo di operare che viene mostrato come a costo zero per la collettività: è tutto gratis e generosamente regalato. Non è più importante valutare la vera necessità e l’urgenza dell’opera che “viene pagata” con la trasformazione del territorio, l’importante è dichiarare che è gratis. La dinamica che ha riguardato lo sviluppo urbanistico gardesano è proprio di questo tenore e il risultato è quello che, transitando in auto sulle nostre strade, possiamo vedere. Con l’approvazione della Legge Regionale del 2005, sono stati conferiti maggiori poteri e conseguenti responsabilità alle amministrazioni locali in materia di territorio, ponendo sul tavolo il tema di GOVERNO del territorio (PGT) al posto della regolamentazione dell’uso del territorio (PRG). Poteva essere una buona occasione di cambiamento, ma allo stato delle cose non pare che le amministrazioni locali lombarde e gardesane in particolare siano pronte per questa rivoluzione.
Si leggono sui quotidiani dichiarazioni di amministratori locali che affermano che le nuove edificazioni previste dal PGT ereditate dalle precedenti amministrazioni  “sono legge” e che non si possa fare altro che lasciare lavorare le ruspe. Non è così! Nuove amministrazioni che hanno vinto le elezioni con lo slogan “proteggiamo il territorio” propongono, supportati da noti urbanisti, PGT che promettono di introitare risorse per milioni di euro in cambio di non poche svendite, magari all’asta. In cambio offrono piste ciclabili, una nuova sede comunale e case per tutti. Eppure qualcosa di positivo pare muoversi all’orizzonte. Cassinetta di Lugagnano, comune alle porte di Milano, presenta un modello di sviluppo edilizio ed economico basato esclusivamente sul recupero del patrimonio edilizio esistente, senza urbanizzare un solo metro quadrato di altro territorio. E’ questo il vero sviluppo sostenibile, la ricetta che propone anche il Partito Democratico per il Garda.

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