venerdì 3 settembre 2010

È stillicidio di dimore storiche, un nuovo sviluppo senza senso.

Gardone Riviera continua a perdere, un pezzo dopo l’altro, il suo un tempo grandioso patrimonio di edifici storici, testimonianze del tempo in cui la Riviera era la meta del miglior turismo d’èlite europeo.
A DIMOSTRAZIONE, l'abbattimento previsto in questo 2010 (licenza rilasciata il 2 aprile a conferma delle autorizzazioni concesse dall'emministrazione precedente) della storica Villa Dewall, ai primi del Novecento dimora del colonnello Heinrich von Dewall, stravagante ufficiale tedesco in pensione che la fece costruire in posizione panoramica all'inizio della Torricella (attuale via del Vittoriale), vicino al suo albergo (ancora oggi esistente), la bella Pension Bellevue.
Villa Dewall fu edificata oltre un secolo fa, nel 1904. L'ormai storica dimora, dotata di vasto giardino, sorse in un comprensorio che meriterebbe di essere strenuamente conservato: oltre al Bellevue vi era poco sopra Villa Schäfer, diventata poi albergo Villa Ella e a sua volta trasformato nel 2005 per ospitarvi il Museo del Divino Infante, e la bella struttura della Pensione Bellaria che ancora attende recupero.
La villa e l'albergo di proprietà Dewall furono sequestrati alla fine della Grande Guerra come beni di ex nemici e poi venduti. Nel 1913 la struttura alberghiera si chiamava Pension Bellevue-Frank (proprietario Paolo Frank). Nel 1937 passò in gestione della famiglia Pizzi. Durante la Repubblica di Salò fu usata come complesso sanitario. Il Bellevue, tornò quindi alla famiglia Pizzi che poi l'acquistò nel 1966.
Destino diverso subì l'adiacente Villa Dewall di via dei Colli 36, in stato di abbandono da un decennio.
Il nuovo edificio che dovrebbe sorgere (la pratica non è ancora definitiva) su Villa Dewall, parrebbe piuttosto estraneo all'ambiente per stile architettonico e dimensione (aumento del 20% della cubatura). È' stato progettato da un architetto altoatesino e prevede la costruzione, sul totale dell'area (riedificazione quindi anche delle pertinenze), di ben 14 appartamenti. Nuove seconde case, è probabile, in aggiunta alle 1.800 già esistenti contro le 1.600 di residenti.
La dimora non era tutelata da vincolo specifico, come non lo sono altri celebri edifici gardonesi - tutti però meritevoli di strenua difesa -, fra cui Villa Annina a lago che fu abitazione del Premio Nobel della Letteratura Paul Heyse. Tuttavia l'area è sottoposta a «vincolo paesistico». Il progetto non solo ha ottenuto la dovuta approvazione delle Commissioni comunali locali ma anche della Soprintendenza.
Usando il buon senso c'è da chiedersi se nel «vincolo paesistico» non entrino pure gli edifici che fanno parte integrante del paesaggio e lo caratterizzano, e se esistano spazi interpretativi che aprono la strada ad altre possibili trasformazioni immobiliari di superstiti costruzioni storiche, alterando il volto di Gardone Riviera, sempre meno città giardino d'impronta mitteleuropea.

(fonte bresciaoggi.it)

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