venerdì 18 giugno 2010

«Quello che c'è sotto»

Prove tecniche di rappresentanza multiculturale a Rovereto. Aicha Mesrar è stata eletta in Consiglio comunale nella città trentina. E la Lega protesta, scrive la Stampa, tanto «da minacciare di protestare contro "l'islamica a Palazzo Pretorio" rivolgendole la parola solo in dialetto». Il motivo? Aicha porta l'hijab, il velo avvolto intorno al capo. «Il Trentino non è pronto a una consigliera islamica», insiste la Lega. «Al di là del fazzoletto può far paura quello che c'è sotto». E pensare che a loro quelli regolari dovrebbero piacere (soprattutto quelli che diventano cittadini dopo più di 20 anni di residenza). Perché il problema sono solo gli irregolari e quelli che non rispettano le leggi. Forse è venuto il momento di dire che alla Lega non piacciono gli stranieri. E basta. Il problema, come brillantemente spiegato dal capo della Lega di Rovereto, «è quello che c'è sotto».

P.S.: Aicha Mesrar ha lavorato nove anni in Provincia e ora lavora allo Sportello immigrati della Questura. Chissà cosa ci sarà sotto.

fonte http://civati.splinder.com/post/22889984

GIUSTIZIA. al Palabrescia l'Anm ha annunciato l'astensione dal lavoro fissata per il primo luglio: saranno sospese tutte le attività di supplenza

Non è una semplice «manovra»: per i magistrati italiani, bresciani compresi, quella imbastita dal Governo è una vera e propria «sterzata» al massacro della categoria. E gridando il loro dissenso, togati e cancellieri si appellano, ancora una volta, alla mobilitazione. Nel mirino della protesta i tagli previsti in finanziaria che andrebbero a colpire non solo le buste paga, ma, in generale, le risorse da destinare al sistema giudiziario. Per questo l'Anm di Brescia, come in tutta Italia, proclama l'astensione dal lavoro per l'1 luglio ma prima, dal 21 al 25 giugno prossimo, l'Associazione ha deliberato il così detto «sciopero bianco»: saranno sospese cioè le attività di supplenza (primo tra tutti la prestazione gratuita dei cancellieri dopo l'orario giornaliero), nei limiti previsti dal codice di procedura penale e in base alle esigenze dei distretti.

«SIAMO CONSAPEVOLI della crisi economica che sta attanagliando il Paese: non intendiamo sottrarci al nostro dovere di contribuenti, ma le misure approvate dal Governo sono ingiustamente punitive nei confronti dei magistrati e del comparto amministrativo - denuncia Silvia Milesi, presidente della sezione di Brescia dell'Anm -. E' inaccattabile non essere considerati una risorsa su cui investire, ma, al contrario, uno spreco per la giustizia». In sostanza, rileva l'Anm durante l'assemblea sezionale al Palagiustizia, questa finanziaria andrebbe ad incidere unicamente sul pubblico impiego senza colpire gli evasori fiscali, i patrimoni illeciti e le grandi ricchezze private, paralizzando la macchina giudiziaria. «Parliamo di un pesante ridimensionamento dei poteri della giustizia da parte di uno Stato disinteressato: il Ministero ridurrà i fondi del 10 per cento e bloccherà il turn over per altri tre anni, fino al 2014», spiega Milesi. Ad avere la peggio dal punto di vista retributivo sarebbero i magistrati in erba: - 30 per cento in busta. Ma non solo, perchè «questa manovra colpisce in maniera indiscriminata. Per esempio, un magistrato di prima nomina con uno stipendio lordo di 40mila euro subirà tagli per circa 10 mila euro lordi l'anno, il 25 per cento delle entrate. La tanto decantata indipendenza della magistratura andrebbe garantita anche dal punto di vista economico - continua Milesi -, mentre il legislatore cosa fa? Rinnova l'adeguamento salariale fermo dal 2006, bloccando gli automatismi stipendiali a fronte di un prelievo tributario che non cala. In parole povere, a muovere la finanziaria è la convinzione che la magistratura sia una spesa eccessiva e improduttiva».

giovedì 17 giugno 2010

il PDGARDA per i referendum sull'acqua

I Circoli del Garda del Partito Democratico sono impegnati nella raccolta delle firme per i referendum contro la privatizzazione dell’acqua.


Già all’indomani dell’approvazione del Decreto Ronchi, che intende sottrarre alle Comunità Locali, e quindi ai cittadini, il bene primario per eccellenza, l’acqua, i Circoli del Garda del Partito Democratico erano scesi in campo per sensibilizzare le comunità locali e sollecitare i propri rappresentanti nelle Istituzioni comunali per una presa di posizione pubblica a difesa di un proprio bene primario, che non può essere trasformato in una merce, su cui effettuare guadagni, in particolare sulle spalle delle famiglie meno abbienti.


E’ stata presentata in quasi tutti i Comuni del Garda bresciano una mozione volta a difendere le prerogative degli Enti Locali e di conseguenza il diritto dei cittadini a disporre dell’acqua come bene pubblico inalienabile.

Una difesa, allo stesso tempo, delle prerogative dei Comuni, cui viene imposto dall’alto l’obbligo di coinvolgere i privati nella gestione dell’acqua. Questo in palese contraddizione, come già in tema di I.C.I. e di “Piano casa”, del tanto sbandierato federalismo da parte della Lega. Ove la gestione è in mano ai privati, il cui obbiettivo è il profitto, le bollette sono più salate, con oneri per gli investimenti comunque a carico degli Enti Locali.


La mozione è stata approvata pressoché all’unanimità nei Comuni di Moniga del Garda e Padenghe; in quest’ultimo Comune il Consiglio ha già inoltre provveduto ad integrare il proprio Statuto, inserendovi il principio della tutela dell’acqua, quale bene vitale inalienabile.

In altri Comuni, con evidenti contraddizione, amministratori di centrodestra e Lega, a parole federalisti in periferia, ma strettamente allineati al Governo centralista di cui fanno parte, non hanno avuto il coraggio politico di prendere le distanze da un provvedimento iniquo del Governo, venendo meno con ciò al dovere primario di difendere un bene proprio e dei propri cittadini. A Sirmione arriviamo al paradosso del Sindaco (PDL) che si professa per l'acqua pubblica, mentre il vicesindaco Wilde (LEGA) dichiara in consiglio alla domanda: "Allora alla fine siete favorevoli alla privatizzazione? ASSESSORE WILDE: Ma ci mancherebbe altro, liberalizzazione e privatizzazione"


Nel caso del Garda è stata inoltre sollecitata maggiore trasparenza nella gestione della “S.p.A. Gardauno”, per garantire un controllo effettivo ai Comuni e agli utenti del servizio idrico integrato e un impegno più marcato negli investimenti per la separazione delle acque bianche dalle nere, punto decisivo per la qualità delle acque del Garda, sempre più usate anche per usi domestici.


Anche per questa ragione diviene tanto più importante l’impegno dei Circoli del PD gardesano che, in stretta collaborazione con varie Associazioni locali, hanno intensificato l’impegno per la raccolta delle firme necessarie alla richiesta dei referendum abrogativi del decreto del Governo, proposti dai Comitati per la difesa dell’acqua come bene pubblico.Qualche migliaio le firme già raccolte anche nei paesi del Garda bresciano, grazie al generale interesse suscitato tra la gente comune, che ha ben colto il profondo significato di una battaglia in difesa dell’acqua come bene pubblico.


La raccolta delle firme continuerà per tutto il mese di giugno ai banchetti organizzati.

Ricordiamo che è possibile firmare anche presso gli Uffici anagrafe dei rispettivi Comuni di residenza.



Coordinamento Circoli del Garda del Partito Democratico

Padenghe, a ciascuno il suo

Molti cantieri al lavoro a Padenghe in questo periodo, forse i miei concittadini saranno curiosi di sapere da dove vengono tutte queste assegnazioni. Noi infatti abbiamo sempre detto di rispettare tale importante settore dell’economia, ma ancor più di rispettare il nostro territorio. Ebbene, i cantieri oggi visibili a Padenghe hanno assegnazioni che partono da molto lontano, perché derivano o dal P.RG. del 1998 o dal P.G.R del 2003, riconfermato nel P.G.T. del 2008. Il lungo iter burocratico  che questo complesso di norme  deve percorrere ha fatto sì che esse siano divenute attuative solo adesso.

Ecco le date:
Piano Regolatore Generale (P.R.G.)
Adozione:                                     29/XII/2003 – 1° Amministrazione Allegri
Approvazione definitiva:              10/X/ 2006   - 2° Amministrazione Allegri

Piano di Governo del Territorio (P.G.T.)
Adozione                                     24/XI/ 2008  - 2° Amministrazione Allegri
Approvazione definitiva              18/IV/ 2009  - 2° Amministrazione Allegri

La definizione delle aree destinate attualmente  in vario modo ad edificazione è contenuta  nel P.R.G. del dicembre 2003,  risale dunque alla fine del primo mandato dell’Amministrazione Allegri ( conclusasi nel giugno del 2004). Cambiata la maggioranza con le elezioni del 2004, la 2° Amministrazione Allegri rivide parzialmente lo strumento urbanistico che fu approvato definitivamente 3 anni dopo (10/X/2006); nel frattempo tutte le nuove destinazioni rimasero “congelate” in salvaguardia, e quindi  tutto ciò che è stato costruito fino all’ottobre del 2006 dipende da P.R.G.del 1998 ( Amministrazione Beretta). Approvato il Piano Regolatore si mise mano al Piano di Governo del Territorio e qui l’unico incremento ha riguardato l’individuazione di un’area ( quella di via Bertanigra) da devolvere all’Edilizia convenzionata, vista l’insufficienza di via Manara, rispetto al numero delle richieste pervenute all’Amministrazione.
Si poteva forse fare di meno, ma garantisco che si è evitato di fare molto di più.
Ora si può fare un attento controllo, affinché ciò che è concessionato non “lieviti”, in attesa di sanatorie o condoni. Tutti sappiamo che l’appetito vien mangiando!
                                                                                       
Costalunga una storia che viene da lontano
Chiunque sia passato negli ultimi anni per la strada che porta a Soiano, superato il Cimitero di Padenghe, sarà inorridito vedendo uno squadrato palazzone di tre piani torreggiare su una collina. La stessa visione è possibile da molti altri punti di osservazione di Padenghe, grazie alla posizione rilevata dell’edificio. Trattasi dell’ex villa Metelli, la cui concessione edilizia fu rilasciata in data 25/5/2004 ( 1° Amministrazione Allegri) scheda n. 67, con una volumetria assegnata di m3 4.700 compreso l’esistente, su un perimetro fondiario definito. Tutta la restante area della proprietà Metelli si trovava classificata come zona agricola normale (E1) ed occupata da numerosi capannoni avicoli abbandonati con una volumetria complessiva di m3 26.099. Durante la 2° Amministrazione Allegri la Società proprietaria presentò numerose proposte edificatorie per poter recuperare i volumi sopraindicati attraverso lo strumento del Piano Integrato di Intervento (P.I.I.) partendo dalla richiesta di m326.000 posizionati su tutta l’area territoriale di m2 49.690!
Dopo faticosa contrattazione si giunse alla definizione finale che prevede una volumetria di m3 16.000 (invece di 26.000) posizionata sui sedini occupati attualmente dai capannoni, coinvolgendo una superficie di  di m2 22.000 (invece di 46.900): un’apposita convenzione sottoscritta e registrata all’Ufficio Entrate di Lonato il 28/04/2009 prevede inoltre l’abbattimento del 3° piano dell’edificio inizialmente citato, che dovrebbe quindi attenuare il suo negativo impatto sul paesaggio. Naturalmente la proprietà potrà recuperare i volumi così ceduti nell’area della scheda 67 in quanto garantiti dalla concessione del 25/05/2004, sempre se e qualora ciò sia urbanisticamente assentibile.
Anche in questo caso si poteva fare di più, ma poteva anche finire molto peggio!


Baronio Gian Luigi
Portavoce del PD di Padenghe e
assessore all’Edilizia Privata dal giugno del 2004