giovedì 15 luglio 2010

Chiamparino alla festa pd di Desenzano

Con le regioni in guerra aperta con il Governo Berlusconi come neppure i più incalliti tra i federalisti avrebbero immaginato, va a vuoto il confronto tra Sergio chiamparino e Roberto Formigoni per il forfait di quest'ultimo. Peccato - lo pensavano tutti ieri sera alla festa del Pd regionale a Rivoltella - con questo scenario politico di sfondo sarebbe stato il confronto che ci voleva.
Ma tant'è. Si parte con le inchieste su cricche e intercettazioni calde. Ma anche, per restare al versante della giustizia, con le infiltrazione della 'ndrangheta in Lombardia di cui si assiste a svolte in queste ore. C'è anche Maurizio Martina, segretario Pd regionale che ha fretta perchè deve scappare nella sua Bergamo. Pietro Bisinella, il leader provinciale democratico, fa in tempo a chiedergli delle elezioni al comune di Milano: «Non abbiamo la forza da soli di vincere palazzo Marino - confessa Martina - si tratta, anzi, si deve inventare uno schema anche con le forze civiche. Sarebbe un errore restare nei confini del vecchio centrosinistra».
E aggiunge «attenti a usare le primarie a sproposito: a Mantova le abbiamo fatte e abbiamo perso, a Lecco non le abbiamo fatte e abbiamo vinto».
Poi Expo 2015, e entra chiamparino: «Abbiamo gestito le Olimpiadi invernali, e l'unico incappato nella giustizia ha patteggiato per uso improprio di un'auto di servizio. Si possono gestire i grandi eventi senza ombre. A Letizia Moratti cosa dico? Serve concertazione».
MANOVRA, giorni decisivi. «Ci sono tasse che passeranno ai comuni - spiega - e copriranno per intero i trasferimenti: su questo c'è un passo in avanti». Cosa invece non va ancora: «Il patto di stabilità, lo ha detto anche Tremonti che è stupido». E cosa conta: «Che vada in porto il decreto sull'autonomia fiscale degli enti locali: l'Italia, non dimentichiamolo, è il paese dei comuni». Bell'ammicamento alla vocazione federalista, ormai moneta corrente nella politica italiana.
Ma si può strappare qualcosa al Governo, possono riuscirci i Comuni (e Bisinella lo chiede al presidente dell'Anci più che al sindaco di Torino)?. Intanto, piano con i bracci di ferro: «si facciano - osserva chiamparino -, ma solo se si ha qualche possibilità di vincere». Altrimenti... «Intanto cominciamo ad ottenere la modifica del patto di stabilità», sostiene pragmaticamente.
E in questa partita tra governo e la periferia dove sta la Lega?
«Arrivata a Roma si è secolarizzata, insomma romanizzata, si è sistemata. Ma non sottovalutiamo la capacità di avere rapporti con la gente e il territorio - avverte -, che ricorda certi politici democristiani. Così, facciamo una politica che metta in luce la contraddizione di questi leghisti che a Roma si dimenticano di Alberto da Giussano».
Province sì province no, piuttosto dell'abolizione tout court chiamparino ha un'idea: «Un ente intermedio che sia però l'assemblea dei sindaci del territorio e non un ente a sè».
Il giornalista Renato Andreolassi evoca federalismo demaniale e fiscale: «Il demaniale sono più grane che altro» gli risponde il sindaco della Mole. Che ammonisce: «Il federalismo non è un'invenzione di Bossi, ma appartiene alla tradizione liberale e cattolica, pensate alla sussidiarietà. Facciamola finita col federalismo come monopolio della Lega».
ANCORA Andreolassi stimola sul Piano casa. Un fallimento? E perchè? «Nelle città - e qui parla da sindaco - non c'era tutta questa convenienza a fare lo stanzino in più. E fuori forse non c'era tutta questa domanda». L'evasione fiscale, una battaglia molto evocata ma poco combattuta. E se affidata ai comuni? «A Torino abbiamo recuperato molto. Ma per fare lotta all'evasione occorre prima dare il catasto ai comuni. Nella materie che riguardano gli immobili, chi più dei comuni conosce il territorio».
Si torna in conclusione all'intreccio criminalità, politica e affari in Lombardia. Piaga del giorno. «Il tema della lotta alla corruzione non può lasciare passiva la politica. Ma - avverte - non siamo tutti uguali».
Infine il «dentro» del Pd. «Bisogna aprire il partito - termina chiamparino -. Chi ha responsabilità deve dare l'impressione che non è una cosa oscura, dominata dalle correnti». (fonte bresciaoggi.it)

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