venerdì 4 novembre 2011

Green Hill: cosa succede?

In questi giorni è tornata alla ribalta la questione di ‘Green Hill’, il famigerato allevamento di cani di razza beagle destinati agli esperimenti di vivisezione che ha sede a Montichiari. Sulla questione non torno, potete leggere i miei post precedenti sull’argomento. Ricordo soltanto che a seguito di un lavoro fatto da me e altri nell’inverno scorso, tutti i gruppi consiliari votarono nel marzo di quest’anno una mozione, presentata dal giovane Bossi, che impegnava la Regione a farsi promotrice di indagini sulle condizioni dell’allevamento, e a sollecitare il Governo a intervenire, visto che, come sancito dalla Corte costituzionale, questi allevamenti sono regolati non dalle normative regionali sui canili, ma dalla legge statale sul randagismo e sugli esperimenti animali.
Da allora più nulla, tant’è che in questi giorni depositeremo una nuova interrogazione per capire se la Giunta regionale ha fatto quello che doveva.
Nel frattempo scopriamo che è invece molto attivo il Ministro Brambilla, la quale promuove in Parlamento una serie di interessanti modifiche alla legge nazionale (che potete leggere qui) nel momento in cui l’Italia deve recepire la Direttiva europea dell’anno scorso sugli esperimenti animali, e qualche giorno dopo, forse fiutando l’argomento ‘caldo’ mediaticamente, manda addirittura un esposto ai Carabinieri di Brescia per sollecitare un’ispezione dei NAS a ‘Green Hill’.La domanda sorge spontanea, come si capisce: ma i controlli che doveva fare Regione Lombardia con gli enti preposti? C’era bisogno che un Ministro allertasse i Carabinieri, con telecamere al seguito, quando disponiamo di ASL, ARPA e via dicendo, e ci eravamo impegnati a utilizzarli?
Ancora una volta l’impressione è che ognuno stia andando per la sua strada: il Ministro Brambilla con la sua associazione ‘La coscienza degli animali’, la lodevole iniziativa parlamentare, che spero abbia successo, e il discutibile esposto ai Carabinieri; la Regione su un’altra strada, ad oggi sconosciuta nonostante il voto del Consiglio di marzo.
Speriamo sia la volta buona per risolvere il problema ‘Green Hill’, e che non sia soltanto una bolla di sapone mediatica!

di Gianbattista Ferrari, cons.reg. pd. fonte

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